Ci avviciniamo al picco dell’influenza 2013, che raggiungerà il suo "boom" a metà febbraio. Nella terza settimana di gennaio sono stati colpiti dal virus 379mila italiani, con il numero complessivo degli influenzati dall’inizio dell’epidemia ad oggi salito a quota 1.649.000 casi: Marche, Valle d’Aosta, Piemonte, Molise, Campania e Sardegna sono le regioni che fanno registrare il maggior numero di diagnosi.
In media, negli ultimi sette giorni, 6,25 italiani su mille sono stati messi a letto dal virus, un dato in costante crescita visto che 15 giorni fa l’incidenza era di 4.50. I bambini sono i più colpiti: per quelli al di sotto dei 4 anni di età la frequenza è pari a 18,73 casi su mille. E le cifre rimangono molto alte tra i più giovani (5-14 anni, con 12,67 casi) e gli adulti fino a 64 anni (15-64 anni, con 4,96 casi), per diminuire in maniera drastica tra gli ultrasessantacinquenni (fino a 1,96 casi).
I numeri arrivano dal bollettino settimanale sull’epidemia della Società italiana di medicina Generale (Simg): "I bambini fino a 4 anni sono i più colpiti. Gli over 65 si ammalano meno perché hanno aderito alla campagna vaccinale. Dall’avvio dell’epidemia sono stati 1 milione e 649mila i casi".
"Malgrado i problemi legati alle difficoltà di avere a disposizione il vaccino, anche quest’anno la copertura profilattica degli ultrasessantacinquenni ha mostrato risultati positivi", dice ancora Cricelli: "Gli anziani si ammalano molto meno di influenza, malgrado la loro maggiore fragilità, perché si vaccinano molto di più ed hanno già incontrato alcuni virus in passato, sviluppando così una protezione".
Per le prossime quattro settimane la Simg diffonderà la "lettera sull’influenza" che, oltre a fornire informazioni sull’andamento della malattia, conterrà anche indicazioni pratiche sui comportamenti, le precauzioni, le misure e le terapie da intraprendere (inclusa l’automedicazione).