Una visione assai fosca e pessimista della condizione economica del paese accompagna l’inizio del 2013: è opinione diffusa che la situazione economica italiana sia peggiorata negli ultimi 12 mesi e che l’anno che ci attende non vedrà miglioramenti, anzi sarà peggiore. Il dato emerge dal Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes, secondo cui il disagio economico delle famiglie si è aggravato (indica questa condizione il 70% degli italiani). Il ricorso ai propri risparmi per far fronte alla crisi e la sindrome della quarta settimana (quando non della terza) riguardano ormai 3 italiani su 5. Nella maggior parte dei casi risparmiare qualcosa è impossibile (79,2%). Secondo la rilevazione dell’Eurispes, l’80% dei cittadini è convinto che la situazione economica generale sia peggiorata negli ultimi dodici mesi (per il 61,5% "nettamente" e per il 18,5% in parte). Un dato pesante ma comunque migliore rispetto a quello dello scorso anno, quando si attestava al 93,6%. Parallelamente, la quota di chi pensa che la situazione sia migliorata (nettamente o in parte) passa dall’1,4% del 2012 al 10,9%. La maggior parte degli italiani (52,8%) resta pero’ convinta che la situazione economica del Paese subira’ un peggioramento nei prossimi 12 mesi, in molti sono sicuri che rimarra’ stabile (27,9%) e solo un italiano su 10 indica un sicuro miglioramento. Gli imprenditori in particolare rappresentano la categoria piu’ pessimista e sfiduciata nel futuro economico del nostro Paese e con il 65,5% di indicazioni di un peggioramento staccano di oltre 10 punti percentuali tutte le altre categorie. Nel 2012, sette italiani su 10 hanno visto peggiorare la situazione economica personale (per il 40,2% di molto, per il 33,3% in parte). Sono davvero pochi coloro che hanno visto la propria situazione migliorare: appena il 4,8% (lievemente 3,9%, e molto 0,9%). Il 60,6% degli italiani rivela di essere costretto a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese. Il 62,8% ha grandi difficolta’ ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana. Il 79,2% non riesce a risparmiare, questo vuol dire che solo 1 su 5 riesce a mettere qualcosa da parte. Per il futuro due intervistati su tre rispondono che probabilmente (36,7%) o certamente (30%) non riusciranno a risparmiare alcunche’ nei prossimi 12 mesi, mentre il 27,4% ritiene che nel 2013 riuscira’ ad alimentare i propri risparmi: tra questi ultimi è totalmente sicuro pero’ solo il 5,7%, mentre il 21,7% non ne è del tutto certo. Circa un terzo del campione ha chiesto un prestito bancario negli ultimi tre anni (35,7%), un dato in aumento rispetto alla rilevazione dello scorso anno di 9,5 punti percentuali. Le categorie più bisognose di aiuti finanziari sono quelle con contratti a tempo determinato (atipico o subordinato), in particolare il popolo della partita Iva (44,2%), contro il 35,2% dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Ben il 62,3% dei prestiti è stato chiesto per pagare debiti accumulati e il 44,4% invece per saldare altri prestiti precedentemente contratti con altre banche o finanziarie. Il 27,8% di chi chiede un prestito lo fa per acquistare una casa, il 22,6% per coprire le spese mediche e non manca chi vi ha fatto ricorso per potersi permettere una vacanza (5%) o per far fronte ad un evento come il matrimonio, un battesimo, una cresima. (13,1%).