Grande successo per “Tempo scaduto” la mobilitazione di Arcigay che sta sottoponendo ai candidati alle prossime elezioni politiche una agenda di impegni per risolvere la disparità di diritti che vivono omosessuali, lesbiche e trans. E per avvicinare il paese alla civile Europa.
L’appello, che ha già ottenuto il sì convinto di Nichi Vendola, Antonio Ingroia e la benedizione di Don Gallo, ha coinvolto, in poche ore, centinaia di cittadini che hanno firmato una petizione on-line con la richiesta ai candidati di esprimersi finalmente sui diritti lgbt (https://www.change.org/it/petizioni/candidati-alle-politiche-2013-matrimonio-egualitario-lotta-all-omofobia-procreazione-assistita-diritti-delle-persone-trans).
“E’ bene che qualche leader abbia preso impegni seri e maturi su questi temi con l’associazione. Purtroppo non hanno ancora risposto alla nostra piattaforma programmatica per il miglioramento del paese troppi politici o lo hanno fatto con dichiarazioni a mezzo stampa tiepide e troppo generiche. Anche leader che si presentano come europeisti poi, quando declinano la questione dei diritti civili degli omosessuali, sembrano dimenticare del tutto un approccio laico.
Lo ribadiamo: modelli tedeschi, inglesi o francesi sono troppo poco, chiediamo uguaglianza e cioè l’accesso al matrimonio civile per persone dello stesso sesso con tutti i relativi diritti e doveri, una buona legge contro l’omofobia, diritti alle persone trans e la cancellazione della Legge 40”, spiega Flavio Romani, presidente di Arcigay.
“La campagna continua con i nostri manifesti affissi nelle città e con la mobilitazione dell’associazione a tutti i livelli: nei prossimi giorni pubblicheremo le risposte che stanno arrivando ad Arcigay direttamente dai candidati sul sito: http://www.temposcaduto.com/ e organizzeremo altre iniziative di sensibilizzazione. Domani saremo a Mantova per la celebrazione di matrimoni in piazza e il 23, alla vigilia delle elezioni, a Bologna”, conclude il presidente di Arcigay.