Nel vertice del Consiglio Europeo che ha discusso e approvato il bilancio dell’Unione Europea per il periodo 2014 – 2020 hanno prevalso gli egoismi e i vecchi interessi dei singoli Stati membri sulla prospettiva di una Europa unita capace di futuro. LIPU e WWF considerano un fallimento il risultato finale dei due giorni di vertice del Consiglio sul bilancio dell’Unione Europea che si è concluso ieri.
L’accordo che riguarderà il periodo 2014-2020 ha poco da offrire se non un taglio della spesa in particolare per i capitoli del bilancio più importanti per l’ambiente, come il fondo per lo Sviluppo Rurale nella PAC, il programma LIFE per la conservazione della biodiversità ed i fondi destinati alla cooperazione internazionale per lo sviluppo.
I tagli al bilancio riducono gli investimenti dell’Unione Europea per i prossimi sette anni a meno di 270 Euro/anno per ogni cittadino europeo e solo una minima parte di queste risorse finanziarie andranno per una seria riconversione ecologica dell’economia e per promuovere un nuovo modello di sviluppo sostenibile nei 27 Paesi membri.
LIPU e WWF sono in particolare indignati per le decisioni sulla PAC (Politica Agricola Comune) che confermano il controverso e dannoso sistema dei pagamenti diretti alle aziende cancellando ogni serio impegno per l’ambiente, premiando gli interessi dell’agricoltura che distrugge la biodiversità, cancella i paesaggi, avvelena suolo ed acqua, senza fornire benefici sociali a lungo termine.
LIPU e WWF evidenziano come gli Stati membri hanno protetto dai tagli al bilancio comunitario solo i pagamenti diretti nel primo pilastro della PAC, penalizzando invece lo sviluppo rurale, cedendo così alla lobby conservatrice dell’agricoltura industriale. Ormai la proposta del “greening” per i pagamenti diretti è solo una cortina fumogena vergognosa utile solo per mascherare all’opinione pubblica europea uno spreco di risorse ad esclusivo vantaggio delle grandi aziende agricole. Queste decisioni non potranno che screditare ulteriormente il ruolo politico dell’Unione Europea e la reputazione delle sue Istituzioni, minando l’idea di ogni possibile progetto unitario per un rilancio dell’Europa.
Gli ambientalisti sono critici anche sugli investimenti destinati alla lotta ai cambiamenti climatici, pur essendo confermato l’impegno di destinare il 20% del budget per le misure di mitigazione dei cambiamenti climatici non vi è nessun dettaglio su come queste misure saranno concretamente attuate dagli Stati membri.
Per la LIPU e il WWF i Capi di Stato e di Governo hanno dimostrato di avere una visione miope per il futuro dei cittadini europei, litigando per tutelare i propri piccoli interessi nazionali a discapito delle comuni priorità dell’Europa.
Invece di sostenere le soluzioni efficaci in grado di affrontare i problemi comuni per tutti i cittadini europei, come la creazione di nuovi posti di lavoro verdi, la promozione di un’agricoltura sostenibile, la tutela dell’ambiente o gli aiuti allo sviluppo dei paesi più poveri, hanno approvato un bilancio di retroguardia che guarda al passato invece che al futuro dell’Europa.