Renata Polverini, candidata alla Camera del PdL, nel corso di un videoforum su “La Stampa”, avrebbe aperto ai matrimoni gay con l’affermazione: “Bisogna normare i diritti delle persone che vivono insieme. Il matrimonio civile, per esempio, è un contratto tra persone di sesso diverso, ma credo debba essere adattato a persone dello stesso sesso. Gli omosessuali devono essere garantiti come tutti i cittadini".
Questa dichiarazione solitaria, finalmente in linea con le richieste che arrivano dall’Europa, è una novità quasi assoluta per il Pdl e attesta un cambio di prospettiva per l’ex presidente della regione che, solo nel 2010, in un confronto con Emma Bonino, diceva “Alla base del matrimonio c’è la diversità tra i sessi, poi ci sono i diritti civili individuali e su quello non discuto”. (http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/03/elezioni-regionali-lazio-bonino-polverini-matrimoni-aborto-rifiuti-sanita.shtml?uuid=6ea188c6-3698-11df-b7ae-e50d8dadb287&DocRulesView=Libero).
Prendiamo atto dell’affermazione di oggi di Polverini, di cui ricordiamo la presenza all’Europride nel 2011. Vorremmo però essere certi che queste parole non fossero da ascrivere al mero chiacchiericcio pre-elettorale. Invitiamo quindi Renata Polverini a confermarci nero su bianco la sua dichiarazione sottoscrivendo un impegnio con Arcigay sul sito temposcaduto.com, come hanno già fatto decine di altri candidati. La invitiamo poi a convincere qualche collega di centro-destra ad allinerarsi a lei, e di darci così il segnale dell’esistenza di una destra che guarda a Cameron e non al medioevo.
Flavio Romani, presidente Arcigay