Il fenomeno della corruzione, oggi, è più grave persino rispetto ai tempi di Tangentopoli. Questa l’opinione del procuratore regionale lombardo, Antonio Caruso, espressa durante la sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti a Milano. Secondo Caruso, infatti, "la piaga della corruzione, ben più grave rispetto a 20 anni fa, si è ormai annidata nel profondo del tessuto sociale e costituisce un’intollerabile distorsione del sistema". Gli episodi corruttivi e gli illeciti contro la pubblica amministrazione, spiega il procuratore, "sono divenuti ormai quasi una costante di ogni tipo di illegalità, alcuni anche collegati alla criminalità organizzata". Caruso, quindi, conclude: "Il maggior prodotto della corruzione è soprattutto quello etico e civile, perchè alimenta una mentalita’ sociale sempre più incline a considerare lo spazio pubblico come preda degli interessi personali".