L’Ue peggiora le stime sulla crescita dell’Italia e lancia l’allarme disoccupazione, salirà anche nel 2014 fino al 12%. I conti pubblici invece migliorano: ci sarà quest’anno il pareggio di bilancio strutturale. Luci e ombre anche nella fotografia scattata dall’Istat sul nostro Paese: i prezzi al consumo frenano e migliora la fiducia dei consumatori. Male invece le vendite al dettaglio che segnano su base annua il peggior calo dal 1995. La Commissione Ue prevede ancora una netta flessione per il Pil italiano: per il 2013, calera’ dell’1%, (precedentemente la stima era -0,5%), mentre il recupero è confermato allo 0,8% nel 2014. La recessione continua quindi in Italia fino a metà 2013. Il Pil stimato per il 2012 è in calo del 2,2%, in seguito a una significativa flessione della domanda interna e al conseguente "collasso" delle importazioni mentre le esportazioni sono aumentate grazie alla domanda sostenuta da parte dei paesi non Ue: un trend che si conferma anche nella prima parte di quest’anno. Si conferma al di sotto del limite del 3% il rapporto deficit/Pil nei conti pubblici: il rapporto è del 2,9% per il 2012, del 2,1% nel 2013 e del 2,1% nel 2014. L’Italia inoltre raggiungerà il picco del suo indebitamento quest’anno, quando il rapporto debito pubblico/Pil sarà pari al 128,1%, stima la Commissione Ue nelle sue previsioni economiche invernali, che registrano un peggioramento rispetto alla stima precedente: nel novembre scorso, il debito/Pil era previsto al 127,6% nel 2013. Secondo il vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn "la piena e coerente attuazione delle misure gia’ adottate dovrebbe permettere all’Italia di raggiungere quest’anno un pareggio di bilancio strutturale: per ora non sembrano necessarie misure aggiuntive". L’Italia "sembra sulla giusta strada per il rientro dalla posizione di deficit eccessivo," ha aggiunto Rehn.
Intanto l’Istat conferma la frenata dall’inflazione: a gennaio registra un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 2,2% tendenziale, il livello piu’ basso da gennaio del 2011. Il carrello della spesa sara’ meno caro: i prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori, aumentano dello 0,4% su base mensile e del 2,7% su basse annua, con un rallentamento rispetto al +3,1% del mese precedente.
Crollo per le vendite al dettaglio: a dicembre segnano un calo del 3,8% sull’anno, il peggior dato da 18 anni. Le vendite registrano un aumento congiunturale dello 0,2%. Sale invece a febbraio il clima di fiducia dei consumatori: l’indice aumenta a 86 da 84,7 del mese precedente.