Cipro: Ue preoccupata. Nicosia strizza l’occhio a Mosca

Cipro strizza l’occhio a Mosca per salvarsi: scongiurata con il voto parlamentare di Nicosia la soluzione cruenta del prelievo forzoso, si cerca l’accordo con il Cremlino per riscadenziare il prestito da 2,5 miliardi. Intanto l’Ue si dice "molto preoccupata" per l’incertezza della situazione: "Danneggia soprattutto i cittadini di Cipro" e una soluzione deve essere trovata "al più presto", ha detto al parlamento europeo il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy. Intanto le banche cipriote potrebbero restare chiuse fino a lunedì prossimo compreso, senza riaprire domani, come previsto in origine, ha riferito una fonte del governo.

E per risolvere il caso è sceso in campo anche il capo della potente Chiesa ortodossa cipriota, l’arcivescovo Chrysostomos II, il quale ha offerto i beni ecclesiastici e li ha messi a disposizione del governo. "L’intera proprietà della Chiesa è a disposizione di questo Paese per impedire il collasso dell’economia", ha spiegato l’arcivescovo in un incontro con il presidente Nicos Anastasiades. Il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris, volato a Mosca, è stato impegnato in un serrato negoziato incontrando prima l’omologo russo Anton Siluanov poi il vice premier Shuvalov. La richiesta di Cipro è di ulteriori finanziamenti per 5 miliardi di euro e l’estensione di 5 anni di un prestito di 2,5 miliardi che scade nel 2016, oltre alla riduzione del tasso di interesse sul prestito stesso, attualmente del 4,5%. Mosca finora non ha dato risposta alle richieste, dopo il massiccio intervento con cui ieri e’ sceso in campo anche il presidente Putin. Il suo no al prelievo forzoso su Cipro, piazza finanziaria prediletta dagli oligarchi e dalle aziende russe, è stato uno dei fattori determinanti nella scelta del Parlamento. 

Arriva anche il monito del primo ministro della Federazione, Dmitry Medvedev: la crisi cipriota va risolta in una maniera tale da "non danneggiare le relazioni tra Russia e Ue. Sembra che in questa situazione ogni errore possibile sia stato commesso", ha aggiunto Medvedev in una dichiarazione diffusa dall’agenzia Interfax. I ministri delle Finanze dell’Eurozona sono in attesa di un piano B del governo di Cipro e si potrebbero nuovamente riunire anche questa settimana. Solo dopo, però, che avranno ricevuto una risposta da Nicosia. Secondo fonti di Bruxelles, tuttavia, la nuova proposta se verrà formulata. Intanto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, non cessa l’azione di pressing attivata da Berlino. L’Eurozona ha il "dovere" di lavorare con Cipro per trovare una soluzione ai problemi dell’isola. "Cipro è nostro partner nell’Eurozona – ha sottolineato – e per questo e’ nostro dovere trovare insieme una soluzione". "Sono dispiaciuta – ha detto dopo un incontro alla commissione parlamentare agli Affari europei – per il voto del Parlamento di ieri. Ovviamente lo rispettiamo e valuteremo cosa Cipro proporra’ alla troika". "Da un punto di vista politico Cipro ha bisogno di un settore bancario sostenibile. Attualmente il settore bancario non è sostenibile. Continueremo a negoziare – ha aggiunto – innanzitutto tramite la troika. Guarderemo a qualsiasi proposta di Cipro con rispetto. La Germania vuole una soluzione".