Papa: per favore non lasciatevi rubare la speranza

"Per favore non lasciatevi rubare la speranza!". E’ stato questo il grido di Papa Francesco che nell’omelia della messa delle Domenica delle Palme ha aggiunto a braccio una forte denuncia del rischio che si ceda allo scoraggiamento. "In questo momento – ha detto a braccio esortando la folla – viene il diavolo mascherato da angelo e tante volte insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltiamolo, seguiamo Gesù". La parola "sporcizia" che Joseph Ratzinger aveva usato nel 2005 per descrivere i mali della Chiesa nell’ultima "Via Crucis" presieduta dal beato Giovanni Paolo II, è stata ripetuta oggi da Papa Francesco. "Gesù – ha detto nell’omelia della Domenica delle Palme – sulla Croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione". Infatti, "prende su di sè il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio". Il nuovo Pontefice ha ricordato l’ingresso di Gesù a Gerusalemme con la folla che lo acclama come Re. E Lui che "non si oppone, non la fa tacere". "Ma – si è chiesto – che tipo di Re e’ Gesu’?". "E’ una scena bella: piena di luce, di gioia, di festa. Questo è Gesù. Ed è una scena bella piena di luce: è Dio ma si è abbassato a camminare con noi". "Guardiamolo – ha esortato – cavalca un puledro, non ha una corte che lo segue, non e’ circondato da un esercito simbolo di forza. Chi lo accoglie e’ gente umile, semplice". "Gesu’ – ha osservato Bergoglio – non entra nella Citta’ Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, a chi ha potere, a chi domina; entra per essere flagellato, insultato e oltraggiato, come preannuncia Isaia nella Prima Lettura, entra per ricevere una corona di spine, un bastone, un mantello di porpora, la sua regalita’ sara’ oggetto di derisione; entra per salire il Calvario carico di un legno". "Gesu’ – ha rilevato il Papa – entra a Gerusalemme per morire sulla Croce. Ed e’ proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale e’ il legno della Croce! Ricordiamo la scelta del re Davide: Dio non sceglie il piu’ forte, il piu’ valoroso, sceglie l’ultimo, il piu’ giovane, colui che nessuno aveva considerato. Cio’ che conta non e’ la potenza terrena. Davanti a Pilato Gesu’ dice: Io sono Re; ma la sua e’ la potenza di Dio, che affronta il male del mondo, il peccato che sfigura il volto dell’uomo".