FORMAZIONE PROF, LUNEDÌ LA PROTESTA DEGLI OPERATORI

Sui temi della formazione la Cisl replica così a quanto dichiarato dal governatore Crocetta: “Non abbiamo alcun interesse e volontà a difendere un sistema inadeguato, costoso e fonte di tanti guai. Protestiamo per avere chiarezza sul futuro dei 10 mila operatori e delle loro famiglie, vogliamo sapere come il governo intende tutelare i lavoratori, quali azioni concrete ha predisposto a tale scopo”. La Cisl annuncia una protesta che si terrà lunedì prossimo 25 marzo alle 9,30 davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Formazione, in via Ausonia, a Palermo. Ne danno notizia Maurizio Bernava, segretario regionale Cisl Sicilia; Vito Cudia segretario regionale Cisl Scuola e Giovanni Migliore, responsabile Formazione Cisl Scuola. “È grave – affermano – e antidemocratico, l’invito del presidente della Regione a non protestare, arrogandosi con fumose dichiarazioni l’impegno a tutelare i lavoratori. Ribadiamo: “Non ci interessa difendere il sistema pachidermico degli enti di formazione professionale cosi com’è ma riqualificarlo”. In ogni caso, “i lavoratori non devono pagare gli errori dei governi passati e del governo attuale. Invitiamo pertanto gli operatori in piazza lunedì, resteremo lì fino a quando non avremo risposte serie e concrete e non i soliti annunci”, rimarcano Bernava, Cudia e Migliore.
E sui temi del cambiamento della sistema regionale della formazione professionale, il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava ha scritto al presidente della Regione Rosario Crocetta, una lettera aperta. “La Cisl non intimidisce nessuno, chiede solo tutele per le migliaia di operatori del settore, ed è particolarmente grave e offensivo se il presidente allude alla nostra protesta. Chiediamo – afferma Bernava – che chiarisca subito ed eviti di lanciare accuse generiche in modo equivoco. Non è nostro interesse e volontà esasperare un clima di tensione sociale arrivato già al punto di difficile controllo. Chiediamo solo confronto e rispetto del ruolo del sindacato”. “Sbaglia se considera intimidazioni le proteste e le critiche sindacali. Apra subito il confronto, il nostro interesse è solo tutelare i lavoratori. Lo sentiamo un dovere particolare, i lavoratori sono terrorizzati e impauriti per il loro futuro. Non vorremmo che intorno a Lei ci fosse~qualche suggeritore non del tutto libero da interessi”.