"Un detenuto italiano ristretto presso la Casa Circondariale di Messina è stato ricoverato con urgenza presso il “Repartino” dell’Ospedale Papardo di Messina per sospetta TBC."
A renderlo noto è il Segretario Generale Aggiunto dell’Osapp – Mimmo Nicotra – che continua dichiarando che il detenuto in questione svolgeva attività lavorativa presso la cucina detenuti della Casa Circondariale di Gazzi ed è per questo che precauzionalmente la Direzione dell’Istituto messinese ha isolato per motivi sanitari anche tutti gli altri detenuti che hanno lavorato negli stessi ambienti carcerari o che hanno diviso spazi comuni detentivi cui il detenuto.
Continua Nicotra asserendo che la Direzione della Casa Circondariale ha avviato la necessaria profilassi di vaccinazione rivolta sia al Personale di Polizia Penitenziaria, al personale socio-educativo che alla restante popolazione detenuta che si presumE abbia avuto contatto con le detenuto attualmente ricoverato presso il Repartino dell’Ospedale Papardo per sospetta TBC.
"Inoltre, dichiara il sindacalista dell’Osapp, è evidente che episodi di questo tipo mostrano ancora, e qualora ve ne fosse la necessità, tutte le lacune della sanità penitenziaria italiana perchè è impensabile, al giorno d’oggi, che il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria debba correre evidenti rischi di contagio per loro stessi e le loro famiglie in assenza di protocolli periodici che possano prevenire o attutire l’impatto altamente deleterio di simili eventi contagiosi."
"Infine, conclude Nicotra, si spera che anche per questa volta si possa asserire tranquillamente che nessun Poliziotto Penitenziario sia stato contagiato da TBC, ma fino a quando si potrà sperare sulla buona sorte con un sistema penitenziario-sanitario in che ogni giorno che passa si apre una nuova falla?"