Il legislatore deve affrontare il nodo delle unioni gay. Lo ha detto il presidente della Consulta, Franco Gallo, nella sua relazione letta stamane alla presenza delle più alte cariche dello Stato. "La Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo – ha detto Gallo – ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione". La Consulta, ha ricordato Gallo, "ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni".