“Trovo incredibile la nomina a sottosegretario alle Pari Opportunità di Micaela Biancofiore, forse a Enrico Letta sono sfuggite frasi come “Ribadisco il mio no ai matrimoni gay. Pur rispettando l’apertura del presidente Berlusconi, sono dell’opinione che le unioni gay non siano assolutamente una priorità per gli italiani”, “Chi va con i trans ha seri problemi di posizionamento sessuale”, “Gli italiani sono tendenzialmente contrari ai matrimoni gay perché noi restiamo un popolo profondamente cattolico”, “Per un etero anche un approccio affettivo di un gay crea imbarazzo”, “non c’è solo l’eterosessualità, ma anche una sessualità diversa, che oggi, purtroppo, è estremamente comune”: tali espressioni sono la prova provata di una persona del tutto inadatta a ricoprire il ruolo affidatole”. Ad affermarlo è Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), il quale continua chiedendosi: “Come si comporterebbe, ad esempio, Biancofiore di fronte ai rappresentanti delle associazioni gay che, grazie all’impegno di Mara Carfagna, si incontrano a Palazzo Chigi con l’Unar, l’Ufficio nazionale anti discriminazioni? Per Biancofiore i diritti dei gay non sono una priorità: ma lo sa la pasionaria altoatesina che l’Italia in materia è fanalino di coda in Europa, superata persino da paesi del terzo mondo? Come si rapporta con le parole del Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, che ha raccomandato nuovamente alla classe politica di dare una risposta alle migliaia di coppie gay italiane, de facto senza diritti?”. “E’ palese – ha concluso Oliari – che Letta con questa nomina ha toppato: sarebbe come dare il premio per l’emancipazione a Khamanei o il Nobel per la pace a Kim jong-un”