Le vere torture di Equitalia, e non solo: tanto pagano gli utenti…

Equitalia, il braccio armato della pubblica amministrazione per la riscossione del dovuto da contribuenti e utenti presunti morosi, viene spesso tirata in causa in modo improprio, trasferendo su di essa il debito che il cittadino può aver contratto con la Pubblica amministrazione. Spesso i modi di questo braccio armato non sono urbani, ma sicuramente non è responsabile dello specifico debito maturato per la presunta manchevolezza nei confronti di questa o quella istituzione. Una differenza ben nota, ma che il cosiddetto comune cittadino, siccome viene quasi strozzato, piuttosto che prendersela col mandante, spesso se la prende col boia (Equitalia), che è solo pagato per esercitare questo servizio di riscossione. Difendere Equitalia? No, solo raddrizzare il tiro per dare a ognuno le proprie responsabilità. Tra le tante che Equitalia ha, ce n’è una in particolare che fa imbestialire il contribuente medio e -giustamente- lo indispone nei confronti della pubblica amministrazione. Stiamo parlando del sistema per avere udienza agli sportelli. Si prende il numerino, si fa la fila e -spesso- dopo alcune ore di attesa si viene ascoltati, ma… se si e’ fortunati. Orario di ricezione del pubblico (propagandato senza altra informazione): ore 8,20-13. Ma spesso, se arrivi dopo le 12, non ci sono piu’ numerini disponibili ed hai fatto un viaggio a vuoto, magari dall’altra parte della citta’. E’ logico -ti dicono loro- altrimenti sforiamo il nostro lavoro di ufficio. Ma allora -ti domandi- perche’ non scrivete che gli uffici sono aperti, per esempio dalle 8,20 alle 10,30. Ma perche’ -ti rispondono- non e’ tutti i giorni che c’e’ la ressa e correremmo il rischio di stare una o due ore girandoci i pollici senza far nulla. A parte che dubitiamo che in un ufficio come Equitalia un dipendente/funzionario possa stare senza far nulla anche in assenza delle informazioni allo sportello, ci domandiamo: ma perche’ deve essere l’utente a pagare col suo tempo e col suo denaro per garantire che chi lavora in Equitalia possa andar via dall’ufficio alle 13 o giu’ di li’? La risposta che abbiamo trovato e’ la seguente: chi se ne frega, tanto l’utente non puo’ fare a meno di noi, mentre noi possiamo fare a meno dell’utente che, se non si presenta, gli raddoppiamo/triplichiamo i suoi presunti debiti. Non solo, ma noi lavoratori di Equitalia siamo difesi dai sindacati e dai limiti e benefici del contratto nazionale, mentre gli utenti si difendono da se’ o, al limite, chiedono qualche consiglio a qualche scarcagnata associazione di utenti e consumatori. Come sempre, la soluzione a questo squilibrio che fa oggi pagare solo gli utenti, la presunta soluzione starebbe nel mezzo e non nel penalizzare uno a svantaggio dell’altro. Ma i lavoratori e la direzione di Equitalia sono tutt’altro che disponibili in merito, per cui si fa pagare l’utente e buonanotte!! E noi che credevamo che si fosse in presenza di un servizio per il cittadino utente… i soliti illusi. E non ci sarebbe bisogno neanche di inventarsi chissa’ cosa: alcune Asl, per esempio hanno un orario (in genere 7/9) in cui si prendono i biglietti per il servizio richiesto, e poi continuano a erogarlo fino alle 12/13, e se il cittadino sa che va a prendere il biglietto entro le 9, potra’ godere del servizio e non tornarsene dopo il viaggio a vuoto. Sistema non perfetto, questo delle Asl, perche’ presuppone che grossomodo per un prelievo del sangue una mezza mattinata la puoi perdere (troppo, troppo tempo per un servizio di al massimo due minuti), ma e’ sicuramente un esempio di come si puo’ non fare come Equitalia e, studiandoci sopra (telefono, Internet, farmacie, etc..) sforzarsi per trovare soluzioni che mettano al centro l’utente che, in questo modo, eviterebbe di maturare odio verso Equitalia.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc