“La lotta alla corruzione è priorità assoluta per il Paese. Crediamo sia un segnale negativo per l’Italia che il Ministro della Giustizia non consideri tale urgenza, alla luce dei costi enormi che incidono sull’economia, 60 miliardi secondo la Corte dei Conti, e sulla vita sociale e politica del Paese”, così in un comunicato congiunto le associazioni Libera, Gruppo Abele, Avviso Pubblico, il Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione dell’Università di Pisa e la Campagna Riparte il Futuro, commentano l’intervista rilasciata oggi dal Ministro di Grazia e Giustizia Anna Maria Cancellieri al quotidiano La Repubblica.
“Il problema della corruzione”, proseguono in una nota le associazioni “è ben anteriore a 30 anni, tempo indicato dalla Ministro come attesa per agire sulle riforme carcerarie, e occorre garantire una volontà e azione politica costante per contrastare un fenomeno considerato oggi strutturale in Italia, non già un intervento una tantum. La legge anticorruzione del Novembre 2012, con i suoi evidenti limiti, ha solamente inaugurato una necessaria stagione di riforme volte a rimuovere tutte le inadeguatezze normative sia sul lato del contrasto che della prevenzione. L’intervento legislativo deve continuare.
“Il Paese – continua il comunicato – specie in questo momento ha bisogno di segnali forti, impegno condiviso e parole chiare e nette al fine di recuperare quella fiducia sociale indispensabile al funzionamento delle istituzioni democratiche che la corruzione tende a distruggere. Siamo certi che la Ministra Cancellieri recupererà quanto affermato e sosterrà attivamente le iniziative parlamentari in atto e le azioni civili volte al contrasto al fenomeno”.