M5S chiede chiarezza al governo sul piano rifiuti

“Sulla gestione rifiuti la Regione faccia subito chiarezza”. Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle fa sentire la sua voce dopo la querelle Marino-Confindustria e pretende che “la Regione dichiari subito e chiaramente la sua pozione in merito, sgombrando il campo da qualsiasi ipocrisia. In Sicilia – dicono i parlamentari 5 Stelle – ci sono una legge ed un piano rifiuti abbastanza recenti. Il governo deve avere il coraggio di rispettarli. Dal canto suo Crocetta deve mantenere fede a quanto detto in campagna elettorale non avvalorando l’idea dell’ampliamento delle discariche o della costruzione di impianti di valorizzazione energetica, che non è altro che un modo elegante per definire gli inceneritori. Il presidente deve soprattutto dimostrare di voler muoversi nella direzione indicata dalle direttive europee, che fissano precise gerarchie nelle distruzione dei rifiuti”. Per la parlamentare Claudia La Rocca il tema rifiuti è sempre stato trattato con ipocrisia. “La raccolta differenziata – dice La Rocca – non arriva al 10 per cento, e, prima di parlare di distruzione della materia, si dovrebbe cominciare a farla funzionare davvero, sempre che ce ne sia la volontà politica. Altrimenti dovremmo cominciare a chiederci cosa c’è dietro il flop delle isole ecologiche e alle gare per gli impianti di compostaggio che vanno sistematicamente deserte o che vengono rinviate. Noi ce lo chiediamo, tanto che nello spazio di pochi giorni abbiamo presentato ben tre atti parlamentari all’Ars. Speriamo che il governo non li faccia marcire”. “Per esprimere giudizi o suggerire indirizzi – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino, si dovrebbe essere super partes. Ci lascia molto perplessi, ad esempio, che arrivino indicazioni da chi detiene pezzi delle gestione dei rifiuti in Sicilia”. Quale sia il vero progetto di questo nuovo governo e, soprattutto, quali siano le differenze con i precedenti governi se lo chiede il deputato Angela Foti. “La Sicilia – dice – brancola nel buio. Dopo l’ingresso delle SRR i Comuni, nella confusione dettata dalla novità, cominciano a bandire gare senza che sia chiaro quali siano i principi da seguire, a partire dall’esclusione delle ditte che sono anche proprietarie di discariche, alla scelta del porta a porta come unico metodo di raccolta, solo per citare qualche esempio. Si sta procedendo solo ad autorizzare impianti a biomasse e discariche mentre sugli impianti di compostaggio c’è il nulla di fatto, mentre nessuna pianificazione è stata fatta sugli impianti per la frazione secca,  che porterebbero migliaia di posti di lavoro. Il M5S è convinto che l’unica strada da seguire sia la strategia  rifiuti zero che non è,come per qualcun altro uno slogan elettorale, ma un percorso concreto ed applicabile della normativa vigente”.