ALLA RICERCA DEL LAGO PERDUTO…

Prosegue in Calabria il viaggio della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e di Novamont. La campagna del cigno azzurro ha organizzato oggi una escursione naturalistica “alla ricerca del Lago perduto” ripercorrendo i sentieri che, tra le bellezze naturalistiche dell’Aspromonte, portavano al Lago Costantino.
L’iniziativa è stata organizzata con il supporto del Corpo Forestale dello Stato e in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Aspromonte e con il gruppo di protezione civile "Associazione italiana Le Pantere Verdi – nucleo Saf" (SPELEO ALPINO FLUVIALE)

Il Lago Costantino – protagonista di una vicenda singolare e affascinante – era una perla d’acqua cristallina incastonata nel cuore dell’Aspromonte, precisamente nel territorio del Comune di San Luca sul sentiero di Polsi. Era nato accidentalmente, in località Prache di Cucco a circa 1.300 metri di quota nei primi giorni del gennaio 1973 quando, dopo oltre una settimana di fitta pioggia, una enorme frana (circa 16 milioni di metri cubi) si staccò da un costone in cima al monte Costantino, precipitando nella sottostante fiumara Bonamico. Si formò così una diga naturale e l’enorme quantità di acqua che riempì l’invaso, diede vita a un lago bellissimo destinato a diventare per 36 anni una delle più straordinarie attrattive dell’Aspromonte. All’origine, il lago aveva una lunghezza di circa 2,4 km, con circa 5 km di perimetro e una profondità massima di circa 18 metri, con una capacità di 7.000.000 di metri cubi, ma già il 4 febbraio del 1973, una forte ondata di piena ne ridusse drasticamente la capacità e nel tempo i sedimenti portati dal fiume continuarono a ridurne inesorabilmente la profondità, fino a quando, nel gennaio 2008, il lago divenne quasi inesistente. In questi decenni di vita, il lago è stato meta privilegiata degli escursionisti e amanti del trekking, stimolati anche dalla presenza di numerosi sentieri, immersi in scenari naturali puri e incontaminati.
“Camminando tra le meraviglie naturali di questi territori è inevitabile riflettere sulla grandezza della Natura e sulla sua incredibile capacità di cambiare continuamente il volto del nostro paesaggio – afferma Nuccio Barillà della Segreteria Nazionale di Legambiente – e al contempo, interrogarsi sul delicato equilibrio tra l’uomo e la natura che quest’ultimo, con azioni spesso sconsiderate, rischia di compromettere. Dalla stupenda montagna dell’Aspromonte, scrigno di tesori naturali e di varietà di paesaggi, insieme al rimpianto di una bellezza svanita lanciamo un invito al rispetto dei luoghi e uno stimolo allo studio dei fenomeni e degli habitat, perché dalla conoscenza nasce il rispetto. Nello stesso tempo – continua Barillà – vogliamo ribadire che questi territori possono diventare portatori di futuro sostenibile, legalità e bellezza. Questo può essere reso possibile solo da un’azione corale e determinata di tutte le istituzioni, a partire dall’Ente Parco e da tutti gli amanti della natura”.
“Con la nostra campagna – afferma Federica Barbera, portavoce della Goletta dei Laghi – ci occupiamo non solo di monitorare lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, ma anche di valorizzare il nostro patrimonio di zone umide, paesaggi, specie animali e vegetali che ha reso l’Italia il paese europeo più ricco di biodiversità. Attualmente purtroppo – continua Barbera – la perdita del nostro patrimonio naturale avanza con tassi che incidono da 100 a 1000 volte più del normale. E’ quindi fondamentale valorizzare le enormi risorse ambientali calabresi, considerandole come parte integrante di un ricco e complesso sistema – territorio da tutelare e proteggere”.