Svimez, nel 2013 prevista flessione dell’1,9%

In base a stime Svimez, nel 2013 il Pil italiano dovrebbe far registrare una contrazione dell’1,9%, quale risultato tra il -1,7% del Centro-Nord e il -2,5% del Sud. Sono queste le previsioni diffuse questo pomeriggio dall’associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno. A causare la contrazione dell’attività produttiva il forte calo dei consumi delle famiglie (-2,8% al Centro-Nord, che diventa – 4,2% al Sud) e il vero e proprio crollo degli investimenti: -5,4% al Centro-Nord, più del doppio al Sud, -11,3%. Da segnalare, a testimonianza della gravità della crisi, che la forte battuta d’arresto viene dai consumi di beni (-4,4% al Centro-Nord, -6,2% al Sud). Giù anche i redditi delle famiglie: -1,4% al Centro-Nord, -2% al Sud. Negative anche le esportazioni: nel 2013, si prevede un calo dell’1,4% al Sud e dell’1,1% al Centro-Nord, soprattutto verso i Paesi Uem. Nel 2014 secondo le nostre stime il Pil nazionale è previsto a +0,7%, invertendo la tendenza recessiva degli anni precedenti. In questo contesto il Pil del Centro-Nord segna +0,9%, quello del Mezzogiorno un timido +0,1%. Continua anche nel 2014 il calo dei consumi totali, ma con dinamiche più contenute rispetto agli anni precedenti, anche se il Sud continua a essere negativo: -0,9% contro +0,1% dell’altra ripartizione. Anche in questo caso restano decisamente negativi i consumi di beni (-1,2% al Sud a fronte di -0,5% al Centro-Nord). Continua poi anche nel 2014 il calo degli investimenti, al Sud più che doppio rispetto all’altra ripartizione (-6,1% contro -2,6%), con segni particolarmente negativi nelle macchine e mezzi di trasporto (-9,8% contro -3,8%). In ripresa le esportazioni, soprattutto al Centro-Nord (+1,7%, il doppio del Mezzogiorno, +0,8%).