TROVATA ESTEMPORANEA DI UN GOVERNO AUTOREFERENZIALE

È un governo “autoreferenziale”, che sulla crisi s’incarta. E che riesce “persino laddove Lombardo non arrivò”, quello Crocetta che, in tema di Irpef come su altri fronti, viene accumulando in queste ore “figuracce su figuracce”. A dirlo è la Cisl Sicilia con il segretario Maurizio Bernava che, su Twitter, sottolinea “l’approssimazione” e la continua incertezza della politica di Palazzo d’Orleans, che si muove “a passo di danza: uno avanti, due indietro”. Ma un risultato, segnala la Cisl sul social media più cliccato del momento, il governo lo ha conseguito: la frantumazione dell’alleanza sociale e del fronte degli interlocutori istituzionali del governo, nella società. E questa è l’altra faccia della medaglia. La prima, è l’aumento dell’Irpef: “un errore”. Perché “trovata estemporanea” che spunta al di fuori di una strategia complessiva. E perché la Sicilia è la regione col prelievo fiscale, anche locale, “più alto d’Italia”. Ecco perché la Cisl non usa perifrasi: “no senza indugi. Sia pure come soluzione temporanea”. Semmai l’economia, dell’Isola soprattutto ma non solo, ha bisogno, ritiene il sindacato, di interventi di sostegno ai consumi, per far ripartire la produzione. Inibire i consumi più di quanto lo siano già, sia pure con la generica motivazione di un aiuto alle imprese, si traduce, per la Cisl, nella “ennesima spinta in direzione della depressione”. Non a caso il leader Bonanni, dalle colonne della Stampa, qualche giorno fa ha intimato al premier Letta di tagliare le tasse sennò “a settembre daremo voce alla protesta”.
Ma il governo Crocetta per la Cisl è autoreferenziale anche per il rifiuto sistematico di aprirsi al confronto sociale che, invece, “è vitale per lo sviluppo”. “Dal dialogo sociale sarebbero scaturite ipotesi diverse su come recuperare risorse, ammesso che sia questo il primo punto all’ordine del giorno di una strategia di crescita”, insiste Bernava. Così la vicenda Irpef qualcosa ce lo dice, rimarca: “Segna l’approssimazione di un governo senza idee dal respiro lungo, sulla crisi, sulle politiche per far fronte alle emergenza, su quelle per far ripartire lo sviluppo economico e sociale”. Insomma, un passo avanti e due indietro. Ma se la situazione non cambia, la crisi finirà con l’aggravarsi ulteriormente. E il conflitto sociale finirà “col montare sempre di più”.