Il Consiglio dei Ministri, ha approvato, su proposta dei Ministri dell’interno Angelino Alfano, del lavoro e politiche sociali, Enrico Giovannini e della giustizia, Annamaria Cancellieri, un decreto legge che reca un ”pacchetto” di misure urgenti che mirano ad affrontare, da diverse angolature, una serie di problematiche riguardanti la pubblica sicurezza in una chiave di difesa dei soggetti più deboli ed esposti. Composto di 13 articoli il provvedimento affronta in anzitutto nuove disposizioni in materia di e prevenzione e contrasto della violenza di genere. Il provvedimento, ‘ispirato’ alla Convenzione di Istambul, mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori o stalking. In questo senso vengono inasprite le pene nel caso il cui il delitto di maltrattamenti in famiglia sia perpetrato in presenza di minore degli anni diciotto; il delitto di violenza sessuale sia consumato ai danni di donne in stato di gravidanza; o che il fatto sia consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner. Capitolo a parte per quel che riguarda il delitto di stalking, poichè viene ampliato il raggio d’azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonche’ a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici. Inoltre viene prevista, analogamente a quanto gia’ accade per i delitti di violenza sessuale, l’irrevocabilita’ della querela per il delitto di atti persecutori, che viene, inoltre, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio. In materia di maltrattamenti in famiglia, attraverso il decreto viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali; viene estesa la possibilita’ di acquisire testimonianze con modalita’ protette allorquando la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità; viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro famigliari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto in flagranza. Accanto a questo è previsto che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il Pubblico Ministero può vietare all’indiziato la presenza nella casa familiare e di aavvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. Sempre in attuazione della Convenzione di Istanbul, si prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione (Tutela vittime straniere di violenza domestica, concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari come già previsto dall’articolo 18 del TU per le vittime di tratta); Infine, a completare il pacchetto, si e’ provveduto a varare un nuovo piano straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento multidisciplinari, a carattere trasversale, per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza, formare gli operatori.