Imu: Cgia, i maggiori benefici dell’abolizione alle famiglie laziali

Con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa i maggiori benefici ricadranno sulle tasche delle famiglie laziali: a seguito di un gettito complessivo sulla prima casa che, nel 2012, ha portato nelle casse dei Comuni laziali 753,2 milioni di euro, con il mancato pagamento dell’Imu le famiglie risparmieranno mediamente, nell’arco dell’anno, ben 457 euro. A ruota seguono quelle della Liguria: con un gettito complessivo annuo che nel 2012 e’ stato di 170,1 milioni di euro, pari ad una media per famiglia di 295 euro all’anno. Al terzo posto di questa speciale graduatoria si piazzano le famiglie piemontesi: dopo aver pagato l’anno scorso ben 379,5 milioni di euro, il vantaggio su base annua sarà di 274 euro. Sono alcuni effetti economici segnalati dalla Cgia di Mestre che ha misurato i vantaggi che le famiglie italiane ‘godranno’ dall’ abolizione dell’Imu sulla prima casa decisa ieri dal Governo Letta. L’associazione torna poi a ribadire la necessita’ di evitare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva previsto per il prossimo 1 ottobre. ”Dopo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa – dichiara il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – bisogna assolutamente evitare l’incremento dell’aliquota ordinaria dell’Iva. Questa crisi e’ in gran parte condizionata dal forte calo registrato in questi ultimi anni dalla domanda interna. Se non verra’ scongiurato l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto daremo un ulteriore colpo ai consumi interni penalizzando soprattutto le famiglie meno abbienti e le attivita’ economiche che operano sul mercato interno”. Per quanto riguarda l’Imu, la Cgia torna a denunciare un grosso pericolo gia’ sollevato nei giorni scorsi: ”Aver tolto l’Imu sulla prima casa e’ un segnale di grande sensibilita’ nei confronti delle famiglie. Tuttavia – conclude Bortolussi – c’e’ il pericolo di veder ritoccate all’insu’ le aliquote sulle attivita’ produttive. Dato che il gettito della prima casa finisce interamente nelle casse dei Comuni, c’e’ la possibilita’, a fronte di questa mancata entrata e di un eventuale ritardo nell’applicazione delle misure compensative, che molti Sindaci si affrettino ad aumentare le aliquote sui beni strumentali per far cassa. Uno scenario che dobbiamo assolutamente scongiurare”.