”Nel testo in bozza del Dl sul pubblico impiego, varato dal consiglio dei Ministri lo scorso 26 agosto, leggiamo con favore come siano stati finalmente eliminati almeno i controlli anti-traslazione della Robin Tax effettuati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas sulle piccole e medie aziende del settore energetico con un fatturato totale inferiore a circa 480 milioni di euro, che sono obbligate al pagamento della maggiorazione Ires del 10,5%, rispetto ad altre aziende operanti in altri settori produttivi non soggette a tale imposta che peraltro resta in attesa del pronunciamento di costituzionalita’ da parte della Corte Costituzionale”. Lo afferma in una nota Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli-Assoenergia, secondo cui ”escludere dai controlli le nostre imprese, che non possono ne’ traslare l’imposta proprio per la loro natura commerciale ne’ incidere sul prezzo della materia prima, e’ una norma positiva e di buon senso che permette alle stesse di liberare le risorse umane ed economiche, sino ad oggi usate per gli onerosissimi adempimenti burocratici richiesti dall’Autorita’ per l’Energia Elettrica ed il Gas, per destinarle allo sviluppo competitivo dell’impresa e per l’occupazione”. ”E’ un risultato importante – prosegue Franco Ferrari Aggradi – che Assopetroli-Assoenergia attendeva da molto tempo e per il quale si e’ fortemente spesa con le Istituzioni di riferimento. Dobbiamo quindi dare atto al Governo Letta e soprattutto al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che lo aveva promesso, di aver mantenuto gli impegni”. ”Nell’esprimere quindi il nostro plauso al Governo per quanto fatto, – conclude il presidente – confidiamo pero’ che si prosegua sulla buona strada della collaborazione intrapresa affinche’ – conclude Ferrari Aggradi – nel prossimo decreto del Fare, di cui gia’ si parla, lo stesso riveda l’articolo 5 comma 1 del dl Fare 1 che dispone, per reperire solo 75 milioni di euro annui, l’allargamento della platea di imprese soggette alla Robin Tax anche alle piccole e piccolissime imprese energetiche a partire dal gennaio del 2014, ponendo le stesse nella spiacevole condizione di operare la difficile scelta tra il pagare la tassa o il mantenere gli attuali livelli occupazionali”.