In Italia ”esistono 1.146.560 immobili fantasma, molti dei quali di proprietà di ‘poveri possidenti o ricchi nullatenenti’ che non versano le imposte al fisco”. Lo denuncia Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che ha presentato a Capri una nuova ricerca effettuata dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche ”Antonella Di Benedetto” Krls Network of Business Ethics per conto di ”Contribuenti.it Magazine”, dell’Associazione Contribuenti Italiani alla chiusura di Fisco Tour 2013. L’indagine, condotta attraverso l’elaborazione di una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e dal confronto e sovrapposizione delle foto satellitari e la cartografia catastale esistente, ha portato alla scoperta di 1.146.560 immobili ”fantasma”, stimati per difetto, non esistenti ai soli fini fiscali in Italia, con una crescita del 3% nel 2013. I risultati, nel dettaglio, riportano che per l’Abruzzo gli immobili inesistenti risultano essere 39.453, per la Basilicata 17.744, per la Calabria 97.782, per la Campania 137.383, per l’Emilia Romagna 75.163, per il Friuli 8.137, per il Lazio 85.252, per la Liguria 14.000, per la Lombardia 58.273, per le Marche 38.186, per il Molise 13.071, per il Piemonte 90.441, per la Puglia 108.333, per la Sardegna 49.700, per la Sicilia 162.472, per la Toscana 62.531, per l’Umbria 29.493, per la Valle d’Aosta 624, per il Veneto 58.554. Tra le unita’ immobiliari sono stati ricompresi appartamenti, magazzini, autorimesse, uffici e stabilimenti. Il danno erariale stimaro, prosegue Contribuenti.it, si aggira intorno a 2 miliardi di euro all’anno. ”Per combattere l’evasione fiscale – ha affermato Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – bisogna riformare il fisco italiano istituendo ‘Lo Sportello del Contribuente’ presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo cio’ che avviene nei principali paesi europei che hanno ridotto le aliquote fiscali, migliorato la qualita’ dei servizi pubblici e sopratutto eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione”.