
Una pressione fiscale ”insostenibile” che non solo danneggia l’economia e frena i consumi, ma addirittura rappresenta la principale forma di impoverimento degli italiani. Lo afferma in una nota il Codacons commentando lo studio diffuso oggi dalla Cgia di Mestre, secondo cui nel 2013 la pressione fiscale raggiungera’ il 44,2% del Pil, un record mai toccato in passato, e ogni italiano verserà nel 2013 per imposte, tasse e contributi ben 11.629 euro. ”Il problema non e’ solo quantitativo ma anche qualitativo – spiega il president Codacons, Carlo Rienzi – in quanto la tassazione si e’ spostata dalle imposte dirette (Irpef) a quelle indirette (Iva), da quelle progressive a quelle che non rispettano il criterio della capacita’ contributiva, impoverendo cosi’ il ceto medio”. In tale quadro, Rienzi osserva, infatti, come ”non a caso nel nostro paese i poveri assoluti sono 4,8 milioni, quelli in stato di povertà relativa addirittura quasi 10 milioni, il 15,8% della popolazione”.