Le politiche del lavoro più efficaci per agevolare la collocazione al lavoro dei giovani e dei meno giovani, oltre alla crescita professionale dei lavoratori, fanno perno sulle attività di formazione. Un grande piano per la qualificazione e riqualificazione della nostra forza lavoro verso quelle competenze e professionalità che creano le condizioni per trovare un lavoro, è uno dei presupposti, insieme alla ripresa degli investimenti produttivi, per la crescita occupazionale dell’Italia.
Per cogliere tale opportunità, tuttavia, sono indispensabili significative risorse economiche da investire allo scopo. Per questa ragione è assolutamente inaccettabile che il Governo abbia deciso, già questa estate, di dirottare 246 milioni di euro dai fondi interprofessionali al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
"Non vorrei che tra i nostri politici si consolidasse il metodo del ricorso alla soluzione più semplice, ma anche più deleteria per il Paese, per affrontare le esigenze di cassa dello Stato, con il ricatto dei tempi stretti. – Denuncia Carlo Barberis, patron di ExpoTrainig, la prima fiera della formazione professionale in Italia – La decisione di togliere risorse ai fondi interprofessionali per finanziare altre partite del bilancio statale ha rappresentato un gravissimo precedente, e se si dovesse ripetere sarebbe la condanna definitiva per la ripresa dell’Italia. Significa che siamo davvero alla frutta. I soldi per far quadrare i conti vanno trovati, ma bisogna tagliare i costi improduttivi, gli sprechi e i privilegi e non toccare più i soldi per il futuro dei nostri figli".
Il lavoro si crea con lo sviluppo economico combinato ad una parallela politica di qualificazione. Sono le due facce della stessa medaglia. Senza crescita non c’è lavoro, e senza formazione e qualificazione professionale è impensabile pensare di crescere. La correlazione tra le due dinamiche è centrale nella società e nell’economia della conoscenza. Se si tolgono risorse alle politiche di qualificazione professionale s’impedisce la ripresa e la collocazione dell’Italia nel solco delle economie più avanzate.
"Tutti i dati statistici ci dicono che nel nostro Paese c’è un divario troppo elevato – ricorda Barberis – tra le esigenze di personale qualificato da parte delle aziende, e il livello di preparazione attuale dei nostri giovani, ancora con scarse e inadeguate competenze. Ergo, abbiamo la necessità di imponenti iniziative di formazione professionale, che con poche risorse sarà impensabile mettere in campo".
In occasione della terza edizione di ExpoTraining 2013 (www.expotraining.it), la prima fiera della formazione professionale in Italia, che si terrà a Milano il 17 e 18 ottobre presso Fiera Milano City, i tanti attori e protagonisti della formazione presenti faranno sentire con forza la loro voce contro ogni ulteriore ipotesi di "scippo" di risorse e metteranno in guardia il Governo dai rischi di una colpevole sottovalutazione del costo sociale della non formazione.