”Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso in termini correnti del 2%, mentre il potere d’acquisto è diminuito del 4,7%, toccando così il calo peggiore dal 1990, inizio delle serie”. Lo afferma in una nota il Codacons, spiegando che ”il dato del potere d’acquisto delle famiglie è drammatico. Tradotto in cifre è come se una famiglia di 3 persone avesse avuto una perdita equivalente a 1642 euro (1351 una famiglia di 2 componenti, 1809 una di 4), una stangata tanto invisibile quanto disastrosa. Le famiglie si stanno dissanguando molto di più di quanto il governo Letta abbia finora immesso con l’Imu, pari in media ad appena 225 euro, un importo che ora è stato praticamente tutto annullato consentendo l’aumento dell’Iva che, lo ricordiamo, incide, a regime, per 209 euro in una famiglia di 3 persone. Un bilancio ‘positivo’ per le famiglie pari, dunque, ad appena 16 euro: una vergogna”. ”Ecco perchè è prioritario che nella legge di stabilità si intervenga finalmente e seriamente sulle famiglie, per ridare capacità di spesa al ceto medio ormai diventato povero – prosegue l’associazione -. Anche perchè fino a che le famiglie non comperano, i commercianti non vendono, gli industriali non producono, i disoccupati non trovano lavoro”.