"A questo punto è chiaro. I dati del Tesoro sull’andamento delle entrate mostrano che l’eccessivo inasprimento tributario finisce col trasformarsi in un boomerang per il gettito statale. Gli aumenti dell’Iva, come avevamo previsto, hanno cagionato un calo degli incassi fiscali, legato principalmente a una contrazione dei consumi da parte delle famiglie e pure delle imprese. Perciò se si vuole invertire la rotta, serve un drastico taglio delle tasse: solo così possiamo sperare di rilanciare i consumi, la ripresa e le entrate statali". Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando i dati del ministero dell’Economia e delle finanze secondo cui nei primi otto mesi del 2013 il gettito Iva è calato di 3,7 miliardi di euro (-5,2%), "Fa piacere, poi, constatare come il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, abbia ammesso che con una minore pressione fiscale ci sarebbe anche una minore evasione. Un certo Arthur Laffer lo ha dimostrato con una curva ormai famosa nel 1980" conclude Longobardi.