"Le incertezze sull’abolizione dell’Imu hanno provocato un effetto boomerang sui consumi. Un decremento degli acquisti da parte delle famiglie almeno pari ai 4,7 miliardi di euro corrispondendo al gettito della tassa locale sulle prime abitazioni". Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, a un mese dalla scadenza del termine entro il quale andrebbe abrogata definitivamente l’Imu. Secondo Longobardi "la cancellazione dell’imposta comunale sugli immobili, per ora riuscita solo per la prima rata, con il versamento di giugno ancora in bilico, avrebbe dovuto incrementare proprio i consumi, lasciando nella disponibilità dei cittadini liquidità da dirottare a vantaggio della ripresa. Tuttavia, a giudicare dall’andamento degli stessi consumi e quindi del prodotto interno lordo del 2013, gli auspicati effetti positivi non si sono materializzati. Proprio i continui dubbi sulle ipotesi di abrogazione, vale la pena ricordare che la rata di giungo è stata eliminata solo a fine agosto, hanno frenato i cittadini. E con ogni probabilità in molti ancora oggi temono di pagare più dello scorso anno. Con la conseguenza che i 4,7 miliardi di Imu non sono stati iniettati nel circuito economico".