SICILIA TRA CRISI, EMERGENZE E MOBILITAZIONE

Tre emergenze comprimono il Paese e la Sicilia. Sono “l’emergenza economica, quella sociale e quella etico-istituzionale”. Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, le elenca mentre richiama la mobilitazione sindacale in agenda per la prossima settimana. L’Isola, afferma, così come il Paese, sono di fronte a “una sfida alta che richiede a tutti, sindacato compreso, coraggio e responsabilità per un vero cambiamento e per un patto sociale che sposti risorse da sprechi, inefficienze, rendite, clientele, allo sviluppo”. Serve un patto, sottolinea Bernava, per la riduzione del carico fiscale, “generale e locale”, su famiglie, lavoratori e pensionati, e sulle imprese che investono. A questo spostamento di risorse devono concorrere Stato, Regione ed enti locali. Ma la Sicilia, per il segretario Cisl, ha davanti a sé un passaggio cruciale: un crocevia che riguarda la legge di Stabilità regionale, che rischia di essere “epocale” per i vincoli finanziari a cui la Regione è tenuta. E la nuova programmazione dei fondi Ue, 2014-2020. Per entrambi questi fronti la Cisl è “fortemente preoccupata”. Entrambi, sostiene il segretario, richiedono una visione strategica e rigore etico e istituzionale. Invece, a entrambi gli appuntamenti la Sicilia arriva “senza prospettiva strategica, senza il necessario confronto sociale. Con un deficit etico determinato dalla pervasività di una politica interessata solo all’intermediazione per logiche di consenso, dei processi economici. E senza la consapevolezza della necessità di rompere con le pratiche politico-amministrative del passato”. Le cronache di questi giorni, ripetono al sindacato con riferimento alle vicende della formazione, della sanità e delle politiche sociali, confermano il blocco etico che la politica vive”. Ma la Sicilia ha bisogno di rigore e scelte coraggiose, insiste Bernava. Per questo “la Cisl ha deciso di mobilitarsi nei prossimi giorni: chiederemo e proporremo scelte di cambiamento sul fronte economico e sociale, al governo regionale, a quello nazionale. E al sistema degli enti locali”.