Cgia, crolla il popolo delle partite Iva. In 5 anni -9,9%

La crisi colpisce il popolo delle partite Iva. Lo rileva la Cgia di Mestre, sottolineando che dal 2008 al giugno del 2013 hanno cessato l’attività ben 400 mila lavoratori indipendenti. In questi cinque anni e mezzo di crisi economica la contrazione è stata del 6,7%. Sempre nello stesso periodo di tempo, ogni cento lavoratori autonomi, ben 7,2 hanno chiuso i battenti. Al 30 giugno di quest’anno il cosiddetto popolo delle partite Iva ammonta a 5.559.000 lavoratori. ”A differenza dei lavoratori dipendenti – fa notare il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – quando un autonomo chiude l’attività non dispone di nessuna misura di sostegno al reddito. A esclusione dei collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, le partite Iva non usufruiscono dell’indennità di disoccupazione, di nessuna forma di cassaintegrazione o di mobilità lunga o corta. Spesso si ritrovano solo con molti debiti da pagare e un futuro tutto da inventare”. Secondo l’associazione, la crisi ha colpito ”in maniera più evidente” il mondo delle partite Iva rispetto a quello del lavoro dipendente. Analizzando tutti i profili professionali che costituiscono il cosiddetto popolo delle partite Iva, si nota che la contrazione piu’ significativa e’ avvenuta tra i lavoratori in proprio: vale a dire tra gli artigiani, i commercianti e gli agricoltori. In questi ultimi cinque anni e mezzo sono diminuiti di 357.000 unita’, pari ad una contrazione del 9,9%. Male anche l’andamento dei coadiuvanti familiari, ovvero i collaboratori familiari: la riduzione e’ stata di 78.000 unita’ (-19,4%). Anche i collaboratori occasionali o a progetto hanno subito un deciso ridimensionamento: la riduzione occupazionale e’ stata di 56.000 unita’ (-12%). Anche gli imprenditori, vale a dire i soggetti a capo di attivita’ strutturate con dipendenti, sono diminuiti di 37.000 unita’ (-12,9%). Le uniche categorie che hanno registrato risultati positivi sono stati i soci delle cooperative (+ 2.000 unita’, pari al +6,2%) e, soprattutto, i liberi professionisti. Il numero degli iscritti agli ordini e ai collegi professionali sono aumentati di ben 125.000 unita’ (+10,7%).