Favorire la nascita di nuove imprese e attrarre investimenti produttivi all’interno delle case circondariali milanesi: Opera, Bollate, Istituto Cesare Beccaria e San Vittore. Questo l’obiettivo del provvedimento adottato dalla Giunta che mette a disposizione 600 mila euro per le micro, piccole imprese che decidono di nascere o investire sul lavoro e sull’impegno dei detenuti contribuendo al loro reinserimento sociale. Risorse che rientrano nei fondi ministeriali vincolati da riassegnare entro la fine dell’anno.
“Dopo i successi produttivi e commerciali fatti registrare dall’Acceleratore delle imprese ristrette, che oggi conta 17 realtà che si muovono autonomamente sul mercato, proseguiamo a credere nel lavoro come strumento principale per il reinserimento sociale dei detenuti, mettendo a disposizione queste risorse utili a promuovere la gestione e il commercio delle imprese nate negli istituti di reclusione per creare una connessione diretta con la realtà produttiva della città”. Così l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Ricerca e Università Cristina Tajani che aggiunge:" tra i risultati dal precedete bando ricordo la nascita del primo negozio “made in carcere” , uno spazio di 150 mq in viale dei Mille che consente alle imprese ristrette di esporre e vendere i propri prodotti e servizi. Servizi che spaziano dalla manutenzione del verde alle coltivazioni floro-vivaistiche passando per ai lavori di falegnameria, sartoriali e di pelletteria sino ai prodotti di design e ai complementi d’arredo”.
Le risorse complessive messe a disposizione del bando sono pari a 600 mila euro, così ripartite: 333mila euro destinati al finanziamento a rimborso del 25% dell’investimento sostenuto e 25% di finanziamento a fondo perduto fino ad un tetto massimo di 45mila euro; i restanti 266mila invece andranno a attivare un fondo di garanzia per il rilascio di finanziamenti bancari alle imprese che necessitano di sostegno per il restante 50% dell’investimento.
Ad accedere al finanziamento tutte le imprese “ristrette” già costituite all’interno delle case circondariali milanesi oltre alle micro e piccole realtà regolarmente iscritte al Registro delle Imprese.