Riesplode in una zona semi-centrale del capoluogo meneghino il fenomeno della vendita del corpo in strada: le vie Piccinni, Abruzzi, Monteverdi e Paganini, da poco ribattezzate il quadrilatero della prostituzione, sono divenute la piazza principale del mercato del sesso a pagamento. «Il fenomeno della prostituzione in questa specifica area metropolitana ha avuto fasi alterne: periodi in cui si accentua e periodi in cui si attenua. Ma non si riesce mai ad estirpare – riporta Vladimiro Poggi, giornalista televisivo dell’emittente Telecolor -. Per meglio cogliere i disagi che affliggono quotidianamente la cittadinanza, il comitato civico del quartiere monitora di continuo le strade, documentando tali scempi in maniera cruda, attraverso l’acquisizione di filmati». Con mezzi tecnologici amatoriali sono state di fatto effettuate delle riprese che testimoniano realmente le notti sfrenate della prostituzione milanese: dai rapporti sessuali consumati direttamente – e senza alcun pudore – sui marciapiedi o sotto la pensilina dell’autobus. Il quadro che le videocamere restituiscono è chiaro: l’area in questione è caratterizzata da un tipo di prostituzione sia notturna che diurna molto eterogenea. C’è di tutto: dalle ragazze di origine cinese a quelle provenienti dall’Est Europa, fino ai "viados". «Purtroppo sono anni che ci battiamo per questa tematica – espone Fabiola Minoletti, Presidente del Comitato Civico Abruzzi-Piccinni -. Magari viene momentaneamente spostato oppure momentaneamente affievolito, però il fenomeno prima o poi ritorna. La nostra posizione resta pertanto ferma: il problema della prostituzione su strada può essere soltanto affrontato non tanto con interventi a livello locale quanto a livello nazionale».