La copertura della prima rata dell’Imu ”è a rischio” e per imprese e cittadini ”è probabile un ulteriore aumento del carico fiscale”. A denunciarlo è la Cgia di Mestre, spiegando che ”se entro oggi l’Erario non avrà incassato 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri; 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi il decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale farà scattare la cosiddetta ‘clausola di salvaguardia’. Pertanto, il ministero dell’Economia, per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo ad un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche” e ”il rischio che ciò avvenga è molto elevato.
”Voglio sperare che cio’ non accada – dichiara in una nota Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – sarebbe una vera e propria beffa. Dopo che per mesi ci hanno assicurato che nel 2013 non avremmo pagato l’Imu sulla prima casa, rischiamo, invece, di pagarla, almeno in parte, sotto altre forme. Questo meccanismo introdotto con la cosiddetta clausola di salvaguardia è paradossale. Se il Governo non raggiunge un determinato obbiettivo di bilancio, scatta automaticamente una nuova forma di gettito che va a coprire la parte mancante. Nel caso specifico: la Pubblica amministrazione non paga i suoi debiti e quindi le aziende non possono versare l’Iva o lo Stato non riesce a incassare i soldi dalla sanatoria sui giochi? Nessun problema, a pagare la differenza è il cittadino”.