”Non bisogna rassegnarsi alla monotonia del vivere quotidiano, ma coltivare progetti di ampio respiro, andare oltre l’ordinario: non lasciatevi rubare l’entusiasmo giovanile”.
Lo ha detto papa Francesco incontrando nella basilica vaticana oltre 10 mila universitari degli atenei romani con cui ha celebrato i primi vespri della prima domenica di Avvento con gli universitari degli atenei romani.
L’appuntamento, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma ha preso il via con il cardinale vicario Agostino Vallini, che ha accolto l’icona di Maria Sedes Sapientiae, patrona degli studenti universitari, e guidato la preghiera preparatoria con il rinnovo della professione di fede dei giovani cresimandi. Successivamente alcuni ragazzi, insieme a diverse corali degli atenei capitolini, hanno animato la recita del Rosario.
”Sarebbe uno sbaglio – ha aggiunto il papa – anche lasciarsi imprigionare dal pensiero debole e dal pensiero uniforme, come pure da una globalizzazione intesa come omologazione. Per superare questi rischi, il modello da seguire non è la sfera, in cui è livellata ogni sporgenza e scompare ogni differenza; il modello è invece il poliedro, che include una molteplicità di elementi e rispetta l’unità nella varietà”.
Il pensiero, infatti, ha sottolineato papa Francesco, è ”fecondo” quando è ”espressione di una mente aperta, che discerne, sempre illuminata dalla verità, dal bene e dalla bellezza. Se non vi lascerete condizionare dall’opinione dominante, ma rimarrete fedeli ai principi etici e religiosi cristiani, troverete il coraggio di andare anche contro-corrente”.
Nel ”mondo globalizzato”, ha concluso il pontefice, ”potrete contribuire a salvare peculiarita’ e caratteristiche proprie, cercando pero’ di non abbassare il livello etico. Infatti, la pluralita’ di pensiero e di individualita’ riflette la multiforme sapienza di Dio quando si accosta alla verita’ con onesta’ e rigore intellettuale, cosi’ che ognuno puo’ essere un dono a beneficio di tutti”.