Nessun segnale di miglioramento sul fronte dei consumi in un quadro che vede i primi segnali di ripresa ancora lontani dal produrre effetti positivi per le famiglie che beneficiano solo di un’inflazione ai minimi da quattro anni. E’ quanto emerge dall’analidi dell’indicatore dei Consumi Confcommercio che registra, a ottobre, una diminuzione del 2,1% in termini tendenziali ed un aumento dello 0,1% rispetto a settembre.
”La media mobile a tre mesi, corretta dai fattori stagionali, conferma la tendenza alla stabilizzazione in atto dalla primavera – rileva il centro studi – ma i modesti segnali di attenuazione della fase recessiva e di un possibile riavvio dell’attività economica nella parte finale del 2013 non si sono ancora trasferiti alle famiglie.
Infatti, la debolezza del mercato del lavoro e la presenza di una pressione fiscale che continua a rimanere su livelli record non permettono un recupero del reddito disponibile”.
In termini prospettici, prosegue Confcommercio, ”le incertezze che si rilevano sul versante fiscale, derivanti dalle difficolta’ di reperire risorse per il risanamento dei conti pubblici, rischiano di prolungare la crisi del consumo fino alla prima metà del 2014. L’unico elemento positivo per le famiglie è rappresentato dal ridimensionamento dell’inflazione, ai minimi degli ultimi quattro anni”.
La dinamica tendenziale dell’ICC di ottobre riflette una diminuzione dell’1,1% della domanda relativa ai servizi e del 2,6% della spesa per i beni.
Ad ottobre 2013 valori debolmente positivi, rispetto all’analogo mese dello scorso anno, si rilevano solo per i beni e servizi per le comunicazioni (+0,9%) e per i beni e servizi ricreativi (+0,5%). A livello di singole macro-funzioni di spesa, in un quadro che evidenzia per la maggior parte degli aggregati un peggioramento rispetto a settembre, le riduzioni più significative si sono registrate per i beni e servizi per la mobilità (-5,2%). Per questa funzione di consumo le attese di una stabilizzazione della domanda, emerse a settembre, sono state disattese nell’ultimo mese che ha evidenziato un aggravarsi della crisi per i segmenti delle auto e delle moto.