”Non si arresta la crisi della spesa delle famiglie. Il calo delle vendite di ottobre segnalato dall’Istat, ancora una volta, è dato grave ma non inatteso: l’aumento dell’aliquota IVA, scattato il primo ottobre ha infatti minato ulteriormente la fiducia dei consumatori, traducendosi in contrazione della spesa”. Confesercenti commenta così i dati sulle vendite al dettaglio diffusi dall’Istat. Secondo la Confederazione ”è la dimostrazione dell’inefficacia di una politica fiscale punitiva sui redditi e sui consumi, e che oltretutto non porta i benefici previsti all’erario. Nei primi 10 mesi dell’anno, infatti, il gettito proveniente da imposte indirette ha subito un vero e proprio crollo (-3,7 miliardi) a causa della continua riduzione dei consumi che proprio gli aumenti fiscali hanno contribuito a creare. A farne le spese sono, soprattutto, le piccole superfici, che tra gennaio e ottobre segnano un calo di vendite del 3,1%, quasi triplo rispetto a quello della grande distribuzione (-1,1%). L’aumento IVA andava evitato, cosi’ come occorreva e occorre una svolta profonda nella politica fiscale di questo Paese, vista la pressione fiscale effettiva che ha ormai superato la soglia del 55%”.