AssoTutela. Direttori, il bluff della short list: si prendono anche gli scarti

“L’impareggiabile Zingaretti non finisce mai di stupire. Ieri, con un colpo da attore consumato – buon sangue non mente – ha occupato la scena per tutta la giornata. Proprio quando gli hanno arrestato due dirigenti da poco nominati in posti di grande responsabilità, l’ineffabile si è offerto a riflettori e telecamere presentando il ‘cerchio magico’ dei possibili vertici della sanità del Lazio. Tutto un bluff, forse per coprire con abile mossa il ben più grave sconquasso dei suoi uffici”, ha dichiarato il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “La lista della ‘serva’ altro non era che fumo negli occhi, specchietto per le allodole, la donna dello schermo di dantesca memoria. Il presidente infatti – dice ancora Maritato – oltre a ripetere lo stucchevole ritornello legato al totale cambiamento, alla rappresentanza femminile e all’abbassamento dell’età media – ma qualche cariatide non manca – ha inserito una frase eclatante, passata in sordina nei vari servizi televisivi che però rivela tutta la sottile strategia dell’inconsistente governo regionale: si attingerà comunque dai 581 nominativi risultati idonei. Alla faccia del bicarbonato di sodio, avrebbe detto Totò. Allora a cosa è servita l’imponente messinscena della presunta selezione trasparente? Dei professoroni dell’Agenas, dei test attitudinali, delle interrogazioni a porte chiuse? Ancora una volta – incalza Maritato – i cittadini e, ci permettiamo di dire, anche le istituzioni, sono stati raggirati. In nome del bilancino, dell’equilibrio tra correnti, insomma dell’immortale Cencelli, si tiene sempre attiva la panchina delle riserve”.