Questi sono i principali risultati della ventesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Sicilia, presentato oggi a Roma presso l’Hotel St. Regis.
Nel 2013, in Sicilia la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli si è attestata a 2.680 milioni € (-9,8% rispetto ai 2.973 milioni del 2012). Si tratta di una flessione più che doppia rispetto alla contrazione dei consumi registrata nel resto del Paese (media italiana: -4,9%).
I settori di spesa
• Auto e moto – Nel 2013 il comparto delle auto (nuove e usate) e delle moto ha registrato in Sicilia, come peraltro nel resto del paese, una contrazione. Per l’acquisto di auto nuove sono stati spesi complessivamente 524 milioni di € (-11,7% rispetto ai 593 milioni del 2012). La spesa per le auto usate ha registrato una flessione del 4,5% (+0,7% la media nazionale), attestandosi a 703 milioni di €. Il comparto dei motoveicoli è risultato in calo del 21,7% (a 71 milioni di €), una flessione comunque inferiore rispetto a quella registrata nel resto del Paese (-24% la media nazionale).
• Mobili – L’arredamento è il comparto che fa registrare i volumi di consumo maggiori, nel 2013 sono stati spesi complessivamente 871 milioni di € per l’acquisto di beni inclusi in questa categoria. Rispetto al 2012, la spesa complessiva ha fatto segnare una contrazione del 6,9%.
• Elettrodomestici – Nel 2013 la spesa per l’acquisto di elettrodomestici ha segnato una diminuzione superiore rispetto alla media nazionale sia nel segmento degli elettrodomestici bianchi e piccoli (-3,9% in Sicilia, -0,5% nel resto del Paese) sia in quello dell’elettronica di consumo (-41,8% in Sicilia, -22,5% la media nazionale). Complessivamente le famiglie siciliane hanno investito 235 milioni di € per l’acquisto di elettrodomestici bianchi e piccoli e 142 milioni di € per l’acquisto di elettronica di consumo (contro i 244 del 2012, quando i consumi di questa categoria erano sospinti dallo switch-off del segnale analogico).
• Prodotti Informatici – Il settore dei prodotti informatici è l’unico comparto a segnare un incremento rispetto al 2012 (+4,4%). La spesa per i beni inclusi in questa categoria si è attestata a 134 milioni di € (129 milioni di € nel 2012), un incremento superiore rispetto a quello segnato nel resto del Paese (+4% la media nazionale).
Dopo un’ampia flessione subita nel 2012, nel 2013 il PIL regionale ha continuato a contrarsi ma in misura meno intensa, in linea con l’andamento dell’economia meridionale. Nel 2013 la contrazione del reddito pro capite in Sicilia è stata dello 0,9% (attestandosi a 12.681 € pro capite) poco più ampia di quella che ha interessato l’Italia (-0,4%).
Le province
Palermo si conferma la provincia a maggiore disponibilità di reddito, con 14.164 €; seguono Messina (a quota 13.742 €), Siracusa, (con 12.774 €), Catania (con 12.271 €) e Ragusa (con 11.924 €). Al sesto posto per reddito disponibile si posiziona Caltanisetta (con 11.853 €), seguita da Trapani (11.635 €) ed Enna (a quota 10.877 €). Fanalino di coda Agrigento, che fa segnare 10.648 €.
Le cifre del comparto mobili sono quelle ad aver inciso maggiormente sui bilanci familiari: Palermo nel 2013 in questo settore ha fatto registrare volumi complessivi di spesa pari a 215 milioni € (-6,5% rispetto al 2012), seguita da Catania (con 189 milioni €, -6,1% rispetto all’anno precedente) e Messina (che si attesta a 111 milioni, con una variazione di -6,5% sul 2012). Seguono Trapani, che con 79 milioni spesi nel 2013 è la provincia che registra la peggior performance rispetto al 2012 (-8,6%), Agrigento (con 78 milioni €, -7,8%), Siracusa (con 68 milioni €, -7,5%) e Ragusa (51 milioni, -8,5%). Chiudono Caltanisetta (50 milioni €, -5,8%) ed Enna, che si attesta a quota 30 milioni (-6,7%).
Il settore auto e moto registra flessioni in tutte le categorie analizzate. In particolare, per il comparto moto le provincie che registrano le flessioni maggiori sono Trapani (-34,7%), Siracusa (-29,5%) e Agrigento (-28,7%). La provincia che registra la minor contrazione è Enna (-12,9%). Palermo è la provincia nella quale si registrano i più alti volumi di spesa per l’acquisto di auto nuove (146 milioni di €, -11,4% rispetto al 2012), seguita da Catania (117 milioni, -12,3%) e Messina (74 milioni, -10,1%). Trapani è la provincia nella quale i consumi di auto nuove hanno registrato la flessione maggiore (-19,1% a 41 milioni di €). Va leggermente meglio per le auto usate, che registrano un calo dei consumi del 4,5% a livello regionale. Siracusa è la provincia che ha registrato la flessione minore rispetto al 2012 (-2,3%, con consumi complessivi che si attestano a 62 milioni di €), seguita da Palermo (-2,5%, a 187 milioni) e Caltanissetta (-2,5% a 35 milioni). Ragusa è invece la provincia dove la spesa per l’acquisto di auto usate è calata maggiormente (-8,2%).
I 235 milioni € impiegati per l’acquisto di elettrodomestici grandi e piccoli hanno registrato la seguente ripartizione: 59 milioni a Palermo (che fa registrare una contrazione del 3,7% rispetto all’anno precedente); 51 milioni a Catania (-3,9%); 32 a Messina (-3,4%). La provincia nella quale si registrano i più bassi volumi di spesa per l’acquisto di beni inclusi in questa categoria è Enna (8 milioni di €, -3,5%). Il settore dell’elettronica di consumo è quello che a livello regionale ha segnato le contrazioni maggiori, con una flessione del 41,8% rispetto al 2012, anno in cui i consumi di questi beni furono sostenuti dallo switch-off del segnale analogico. Palermo è la provincia nella quale si è speso di più per l’acquisto di questi beni (36 milioni di €, -40,8%), seguono Catania (31 milioni, -41,9%), Messina (19 milioni, -41,2%), Agrigento e Trapani (con 12 milioni di €).
Il comparto informatica è stato in Sicilia l’unico a segnare, nel 2013, un incremento dei consumi (+4,4%) rispetto all’anno precedente. La provincia nella quale si è speso di più per l’acquisto di prodotti informatici è Palermo (36 milioni di €, +5% sul 2012), seguita da Catania (29 milioni, + 4,5%) e Messina (17 milioni, +4,1%). Enna (4 milioni di €) e Caltanissetta (7 milioni di €) sono le province dove si è speso meno, ma anche quelle nelle quali si è registrata la crescita maggiore della spesa rispetto al 2012 (+5,4% Enna, +5,1% Caltanissetta).
In generale, nel 2013 la spesa delle famiglie siciliane per l’acquisto di beni durevoli si è attestata sui 1.308 euro, valore più basso che nel resto d’Italia e inferiore per 1.270 euro rispetto al Trentino Alto Adige, regione in cui l’indicatore ha registrato il valore più elevato. A livello provinciale la spesa familiare si è ridotta maggiormente a Trapani (-13,3%), Siracusa (-11,2%) e Ragusa (-11%), meno a Enna (-9,1%) e Caltanissetta (-9,3%); l’indicatore, in livelli, è relativamente più elevato a Palermo (1.387 euro), Siracusa (1.361) e Catania (1.357), mentre Enna (1.096) e Agrigento (1.172) occupano gli ultimi posti nella graduatoria di tutte le province italiane