“Abbiamo raccolto circa 100mila firme – il doppio delle 50mila necessarie per presentare un disegno di legge di iniziativa popolare – in circa un mese”. Ignazio Messina, segretario dell’Italia dei Valori, è molto soddisfatto per il sostegno che ha ricevuto la proposta di legge si iniziativa popolare per il contrasto al gioco d’azzardo. Il testo – che verrà depositato domani alle 11 alla Camera dei Deputati, insieme alle fime – prevede il divieto assoluto e totale dei giochi d’azzardo diversi da quelli tradizionali e organizzati dallo Stato o da società controllate, quali le grandi lotterie nazionali abbinate a spettacoli televisivi, il lotto nelle sue varie forme e le scommesse sul campionato italiano di calcio. E ancora, detta un sistema sanzionatorio più severo. “La raccolta è stata fatta in tutti i capoluoghi italiani” spiega ancora Messina a Agimeg. “Abbiamo avuto un fortissimo riscontro in piazza, ai nostri chioschi si avvicinavano persone di tutte le età e di qualunque estrazione sociale per chiedere informazioni e firmare, a testimonianza di quanto il problema del gioco d’azzardo sia avvertito oggigiorno. Inoltre, abbiamo avuto un aiuto sostanziale da parte di moltissimi sindaci. Abbiamo mandato a tutti i Comuni d’Italia il testo e il modulo per le firme, e moltissimi primi cittadini si sono impegnati in prima persona per la raccolta delle firme”. Un disegno di legge che ha avuto insomma un sostegno trasversale: “è una proposta senza colori politici, nasce da un problema reale. Oltretutto, il problema del gioco colpisce soprattutto le fasce più deboli. In questo mese, abbiamo avuto modo di raccogliere anche una serie di testimonianze da parte di persone dipendenti, o dei loro familiari. Si tratta di persone che spesso non riescono a trovare una via d’uscita. La dipendenza da gioco è una vera e propria malattia che in Italia colpisce circa 900mila persone, per avere la dimensione esatta del fenomeno basti pensare che i tossicodipendenti sono 500mila”. L’impegno dell’IdV non si esaurisce con il deposito della proposta di legge: “Lanceremo un appello alla presidente Boldrini perché il testo venga affidato subito alla Commissione Finanze, che è competente per materia. E vigileremo” conclude Messina, “perché nell’esame non si perda tempo”.