LE FIAMME GIALLE DEL GRUPPO DI CAGLIARI HANNO SCOPERTO UNA PRESUNTA TRUFFA COMMESSA DA DUE IMPRENDITORI SARDI, TITOLARI DI UNA SOCIETA’ DI FORNITURA E INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON SEDE IN BULGARIA. I DUE IMPRENDITORI AVREBBERO PROPOSTO A UNA SOCIETA’ ROMENA L’ACQUISTO DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DEL VALORE FINALE COMPLESSIVO DI 250.000 EURO, FACENDOSI CONSEGNARE SOMME DI DENARO A TITOLO DI ACCONTO PER PRODOTTI CHE IN REALTA’ NON SAREBBERO MAI STATI CONSEGNATI. LE INDAGINI, COORDINATE DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CAGLIARI A SEGUITO DI ROGATORIA INTERNAZIONALE SPICCATA DALLA AUTORITA’ GIUDIZIARIA ROMENA, SVOLTE NEI CONFRONTI DEI DUE SOGGETTI SARDI HANNO FATTO EMERGERE UNO SCHEMA TRUFFALDINO BEN ARTICOLATO. GLI IMPRENDITORI, DALLA SEDE DELLA LORO AZIENDA IN BULGARIA, EFFETTUAVANO LA VENDITA FITTIZIA DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO RICHIEDENDO, A PRELIMINARE GARANZIA, UN ACCONTO SULLA VENDITA ED INDICANDO ALL’ACQUIRENTE CHE I MACCHINARI SAREBBERO STATI TRASPORTATI E CONSEGNATI DA UNA DITTA ITALIANA. IN REALTA’ L’AZIENDA ITALIANA INDICATA SUI DOCUMENTI DI TRASPORTO ERA INESISTENTE E LA RELATIVA PARTITA IVA RICONDUCIBILE AD UN’ALTRA SOCIETA’, PERALTRO CESSATA. INOLTRE, LE TARGHE DEI MEZZI DI TRASPORTO INDICATE NEI SUDDETTI DOCUMENTI NON ERANO RICONDICIBILI A MEZZI COMMERCIALI, MA RELATIVI AD UTILITARIE, INTESTATE AD IGNARI CITTADINI ITALIANI (UNA DI ESSE ERA UNA SMART). TALE ESPEDIENTE HA PERMESSO QUINDI DI NON CONSENTIRE ALCUNA RINTRACCIABILITA’ DELLA MERCE FITTIZIAMENTE ACQUISTATA, UNITO ALLA CIRCOSTANZA CHE I DUE IMPRENDITORI, PER SOTTRARSI ALLE LORO RESPONSABILITA’, DOPO AVER INCASSATO GLI ACCONTI, HANNO FATTO RIENTRO IN ITALIA, RENDENDOSI QUINDI FISICAMENTE IRREPERIBILI. I DUE SOCI DOVRANNO ORA RISPONDERE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA ROMENA DI TRUFFA E FALSO.