Elezioni 2018. Immigrazione. Promemoria

Gli eventi tragici e drammatici accaduti a Macerata, ripropongono il tema dell’immigrazione, che è al centro dell’attenzione, e delle polemiche, in questa campagna elettorale.
Un po’ di promemoria non fa male.

"Dobbiamo occuparci dell’Africa o l’Africa si occuperà di noi", diceva Marco Pannella nel 1979, 40 anni fa! Seguirono anni di iniziative del Partito Radicale (proposte legislative, appelli di premi Nobel, marce, convegni, ecc.). Furono approvati dal Parlamento finanziamenti che si dispersero in mille rivoli, invece di realizzare progetti organici di intervento in agricoltura, salute e istruzione, come proposti dal Partito Radicale. E’ quel che oggi si dice "aiutiamoli a casa loro".
I migranti, come ovvio, si spostano dai Paesi poveri a quelli ricchi. L’immigrazione, nel nostro Paese, è regolata sostanzialmente dalla legge Bossi-Fini (1), del governo Berlusconi, il quale regolarizzò ben 635 mila immigranti nel 2002. Nel 2009, il governo Berlusconi regoralizzò altri 222 mila immigrati. Il totale fa 857 mila immigrati. Nel 2011, il nostro Paese (governo Berlusconi) partecipò alle operazioni militari in Libia contro il leader libico Mu’ammar Gheddafi. Il risultato fu la Libia allo sbando e i flussi migratori che si impennarono.

Non è mai troppo tardi per fare quello che il Partito Radicale proponeva 40 anni fa.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc