“La Regione si costituisca parte civile nel processo che si aprirà il prossimo 14 aprile contro le 12 persone rinviate a giudizio per lo scandalo della terra dei fuochi catanese”
E’ l’invito al governo contenuto in un ordine del giorno che i deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato all’Ars e sul quale il presidente della Regione si è detto d’accordo. Sull’argomento sarà presentata anche una risoluzione in commissione.
“I fatti scoperti nel Catanese – afferma la deputata Gianina Ciancio – recano alla Regione un danno non quantificabile all’ambiente e alla salute, oltre che un danno economico diretto e indiretto, tenuto contro che il luogo dove sono stati perpetrate le attività illecite è di proprietà di un ente regionale (Esa)”
”Quello che ci chiediamo – continua la parlamentare- è come fatti di cosi inaudita gravità siano potuti sfuggire al controllo degli organi preposti, considerato anche il gran movimento di uomini e mezzi che ci dovrà essere stato nella zona per permettere lo smaltimento di enormi quantità di rifiuti speciali e pericolosi provenienti anche dalla Campania”.
L’area del Catanese interessata dal disastro ambientale è quella della zona industriale in contrada passo Martino di proprietà dell’Esa, finita in subaffitto ad una srl. Qui sarebbero state depositate 123 mila tonnellate di rifiuti speciali, oltre a 2500 tonnellate di fanghi provenienti da agglomerati industriali e 440 tonnellate di scarti alimentari.
“E’ una pagina nera per l’ambiente – commenta la deputata Angela Foti – quella che sta vivendo in questi giorni la Sicilia, che deve fare i conti pure con i fatti di Augusta. Ancora una volta a pagare sono i siciliani. La giustizia faccia il suo corso, ma è doveroso che la Regione si costituisca parte civile e che, indipendentemente dall’iter giudiziario, si pianifichi una bonifica del territorio anche con l’aiuto del governo centrale per reperire le risorse e senza attendere tempi biblici”.