L’Italia prende i turisti ”per la gola”: su 73 miliardi di euro spesi nel 2013 per le vacanze nel nostro Paese, un terzo sono stati utilizzati per mangiare in ristoranti, pizzerie o bar o per acquistare le tipicità del gusto made in Italy. In particolare, gli acquisti di prodotti agroalimentari da parte dei turisti italiani e stranieri sono l’unica voce di spesa che non solo non ha conosciuto crisi, ma ha anzi registrato un incremento straordinario proprio in questi ultimi anni: 11,7 miliardi di euro nel 2013, +65,9% in più rispetto al 2008 e +14,1% rispetto al 2012. E’ quanto emerge dalla analisi effettuata dall’Osservatorio sul turismo di Unioncamere e Isnart, riguardante l’impatto economico dei consumi turistici nel 2013. ”L’analisi conferma la tendenza da parte dei consumatori a ricercare la convenienza e il miglior rapporto prezzo/qualità per gli aspetti primari della vacanza, quali quelli dell’alloggio e ristorazione”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. ”Questo consente ai visitatori del nostro Paese di poter dirottare parte della spesa prevista verso quegli aspetti piu’ esperienziali della vacanza, legati ai prodotti agroalimentari, del sistema moda e dell’artigianato ed alla cultura e storia dei territori”.