Il dibattito sull’opportunità di inserire o meno le quote rosa nell’Italicum dalla Camera dei Deputati e dalle stanze della politica si sposta su Change.org, la più grande piattaforma di attivismo online al mondo. Se nei giorni scorsi a mobilitare la rete era stata la campagna #noicisiamo sostenuta da diverse personalità del mondo della cultura, dell’informazione e dell spettacolo per chiedere l’introduzione della semplice alternanza una donna un uomo, ieri è partita la petizione #siamotuttiuguali per chiedere di non introdurre nessun tipo di quota.
La campagna #noicisiamo è stata lanciata nei giorni scorsi da Lucina di Meco, laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Torino e che da oltre 10 anni vive e lavora fuori dall’Italia, occupandosi di diritti delle donne nella cooperazione allo sviluppo. Dal suo lancio hanno aderito alla petizione #noicisiamo diverse personalità, dalla Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli alla sociologa Chiara Saraceno; da Nicoletta Dentico dell’Osservatorio Globale della Salute a Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente Nazionale Telefono Rosa; da Marilisa Damico, Docente di Diritto Costituzionale, a Laura Onofri di “Se non ora quando”; da Elisabetta Addis, economista docente di Economia Politica all’Università di Sassari e Politica ed Economia del Welfare alla L.u.i.s.s, a Sabina Ciuffini.
A lanciare la campagna #siamotuttiuguali è stato Marco Rossi, emiliano di 33 anni che oggi vive a Roma e che era stato candidato nelle liste di “Fare per Fermare il Declino” alle scorse elezioni politiche. Oggi Marco Rossi non riveste nessun ruolo politico ed è un dipendente di un’azienda privata.
“Non esiste democrazia piena laddove metà della popolazione non viene rappresentata in modo paritario in Parlamento. Il testo base di legge elettorale denominato Italicum, pur essendo un passo avanti rispetto al passato, continua a non garantire condizioni per un’adeguata rappresentanza per le donne italiane, rischiando di farci tornare indietro rispetto ad un Parlamento che oggi, per la prima volta, conta tante parlamentari”, scrive Lucina di Meco, promotrice della campagna #noicisiamo su Change.org.
“È giusto operare perché le donne possano avere le stesse possibilità degli uomini di valorizzarsi e realizzarsi, ma le quote rosa sono una falsa soluzione che allontana le vere soluzioni. Alle donne serve un’economia dinamica e in crescita che dia loro lavoro e reddito, alle donne che diventano madri servono tutele e sostegni per la maternità, alle donne intimidite, minacciate e molestate serve una giustizia veloce e efficiente. Insomma, le parlamentari che chiedono le quote rosa otterranno certo una rielezione sicura per sé, ma non aiutano né le donne né l’Italia. E so che molte donne la pensano come me.”, dichiara Marco Rossi, autore della petizione #siamotuttiuguali.