Spending review. Unimpresa, rischio effetto boomerang da tagli a spesa per beni e servizi

«Attenzione ai tagli alla spesa pubblica: interventi non mirati potrebbero avere effetti negativi sull’economia e minacciare la ripresa economica. La spending review deve agire sulla spesa improduttiva e non su quella per beni e servizi. Il rischio concreto è quello di colpire gli strati più deboli della popolazione: in pratica un effetto boomerang». Queste alcune delle conclusioni di un’analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa e curata da Luigi Scipione, delegato alle politiche fiscali del comitato di presidenza dell’associazione. Secondo Scipione «dietro le annunciate strategie di rilancio dell’economia, esiste il pericolo che si finisca per sostenere politiche di fatto recessive. Il timore è di assistere a un “gioco a somma zero”, per cui da un lato si danno 82 euro in busta paga ai redditi medio-bassi, dall’altro si caricano altri oneri sulle spalle di famiglie e imprese, aggiungendo seri freni alla ripresa economica».
«Rilanciare il mercato interno – spiega l’economista di Unimpresa – consentirebbe, tra altro, di scongiurare il rischio di ulteriore delocalizzazione delle imprese». Recenti analisi del Centro studi di Unimpresa evidenziano che quando la crescita delle esportazioni non è accompagnata da una ripresa dei consumi interni crescono anche gli incentivi per gli imprenditori a trasferire all’estero le loro attività. «La ripresa del mercato interno – aggiunge Scipione – consentirebbe pure di combattere l’incapacità o l’impossibilità delle aziende che restano sul mercato di assorbire la forza lavoro “dismessa” (quella complessivamente impiegata è oggi pari al 55,5% del totale, secondo i dati Ocse) a causa di fallimenti, liquidazioni volontarie, trasferimento della produzione».