Il premier Matteo Renzi è intervenuto sulla riforma della Pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi si era parlato, tra le novità in cantiere, di un provvedimento che contemplasse esuberi tra i dirigenti. Il commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, aveva indicato in circa 85mila unità il numero ideale; la cifra, fin da subito, era apparsa del tutto inverosimile, nel concreto dispiegarsi della misura. Ora, il presidente del Consiglio, ha certificato che i numeri forniti da Cottarelli sono del tutto teorici e servono esclusivamente a “trovare la cifra mancante per i risparmi delle pubbliche amministrazioni”. Poi, ha aggiunto che “non è così, non si fa così”. Renzi, dunque, nel corso di una registrazione di una puntata di Porta a Porta, ha assicurato che il governo non farà esuberi e nessuno sarà licenziato per il semplice fatto che lo Stato si trova nella necessità di dover tagliare. Casomai, ha precisato, i dipendenti pubblici dovranno lavorare di più e meglio e dovrà esser premiata la meritocrazia. Ciò significa – ha chiarito – che chi raggiunge risultati migliori dovrà essere pagato più degli altri. Vale anche il ragionamento opposto. I dirigenti che “fanno i furbi”, ha concluso il premier, dovranno essere puniti.