Il decreto Salva Italia del 2011, ha introdotto un incentivo alla capitalizzazione delle imprese, con l’obiettivo di riequilibrare il trattamento fiscale tra le imprese che si finanziano con debito e quelle che si finanziano con capitale proprio, attraverso la riduzione, per quest’ultime, dell’imposizione sui redditi. Tale agevolazione chiamata Ace (aiuto alla crescita economica) prevede una serie di opzioni specificate all’Agenzia delle Entrate, in particolare, la possibilità di dedurre dal reddito complessivo netto dichiarato un importo corrispondente al “rendimento nozionale del nuovo capitale proprio”. Tale rendimento è stato fissato al 3 per cento per i primi tre periodi d’imposta di applicazione del provvedimento. Tra i soggetti beneficiari rientrano le società residenti di contemplate dall’articolo 73, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi, ma anche le società estere che abbiano trasferito la propria residenza in Italia. A partire dal periodo di imposta in cui la società diventa residente, si potranno applicare le agevolazioni prendendo in considerazione gli incrementi e i decrementi di capitale proprio realizzati a partire dall’esercizio in corso al 31 dicembre 2011. Come specifica ulteriormente l’Agenzia delle Entrate, non sarà possibile godere dell’agevolazione per i periodi d’imposta precedenti a quello in cui il soggetto si deve considerare, ai fini fiscali, residente in Italia.