In merito a quanto affermato dall’on. Ferrandelli a riguardo del ruolo dei sindacati e dei compensi all’Ars, la Cisl Sicilia scrive in una nota quanto segue: “Basta con le notizie false e infondate che svelano, non solo l’incapacità di leggere il nostro reale lavoro sindacale ma anche malafede e irresponsabilità per obiettivi che non comprendiamo. Stamattina~i rappresentanti Cisl presenti all’incontro convocato da Ardizzone, hanno ribadito con chiarezza~che: A) La Cisl siciliana da tempo, vista la grave crisi, l’emergenza sociale e il contesto da economia di guerra in cui viviamo, ha proposto un tetto massimo di 140 mila euro accompagnato da altre azioni incisive di riduzione di costi e della spesa complessiva, da attuare in tutte le amministrazioni, Regione, Ars, enti locali, società partecipate controllate. B) Che nella specifica situazione dell’Ars il sindacato confederale non è mai stato coinvolto e protagonista di una contrattazione collettiva che, di fatto, non è mai esistita né praticata, in quanto un regolamento fino a oggi trasferisce i benefici automatici adottati dal Senato della Repubblica. Un sistema bizantino, mai messo in discussione dal Parlamento e dalla politica regionali, fino a oggi. C) Per la Cisl è sospetta di strumentalità l’esigenza improvvisa dei vertici dell’Ars di coinvolgere adesso il sindacato nella questione degli alti emolumenti dei dirigenti. Materia che, a differenza che in tutte le altre pubbliche amministrazione, non è mai stata oggetto di contrattazione. D) In questi giorni, di convulsione mediatica di parte della politica nostrana, e nello stesso incontro di stamattina, la Cisl ha ribadito che non si presta a un uso strumentale, ribadendo la propria posizione già espressa nella lettera aperta del 20 maggio scorso al Governo della Regione, che alleghiamo. La Cisl ribadisce ancora che sia piuttosto la rappresentanza politica dell’Ars ad assumersi le sue responsabilità, decidendo anche per i vertici di Palazzo dei Normanni quanto deliberato nei giorni scorsi come tetto per i dirigenti dell’amministrazione regionale”.
La nota così continua: “La Cisl invita l’on. Ferrandelli a interrompere la diffusione di notizie false supportate da giudizi irresponsabili che, oltre che ledere l’immagine lineare e coerente della propria azione, possano configurarsi come gesto di istigazione a danno delle persone, in un contesto sociale contrassegnato da particolare tensione. La Cisl rigetta e ripudia linguaggi ispirati all’odio sociale, ancor più se inventati e totalmente mistificanti rispetto alla realtà. Sugli aspetti politici legati alla specifica vicenda, Ferrandelli assuma l’esempio di rigore e coerenza tenuto dalla Cisl piuttosto che denigrarla in modo strumentale e incomprensibile. Rigore e coerenza sconosciute a Ferrandelli e a gran parte dei nostri parlamentari, e che nella mattinata di oggi, dopo l’incontro con il presidente Ardizzone, ha comportato per la Cisl, pur consapevole di questo rischio, le dimissioni di 15 dipendenti dell’Ars”.