Che alcune delle proposte e delle promesse del governo, tra cui alcuni dei suoi capisaldi siano destinate ad arenarsi di fronte al parere degli esperti? Sta di fatto che, secondo i tecnici della Camera, che come di consueto hanno espresso il proprio punto nel dossier di approfondimento correlato alle norme di natura economia di Montecitorio, le criticità sono non poche e rilevanti. A partire dal bonus che dovrebbe ridurre il cuneo fiscale. Secondo loro, infatti, potrebbe non essere del tutto corretto usare i dati sui redditi relativi al 2011 per individuare la platea di beneficiari. La situazione, da allora, è molto cambiata e “se da un lato potrebbero risultare incrementati i soggetti cosiddetti incapienti o senza reddito di lavoro dipendente (riducendo quindi il numero dei beneficiari), dall’altro lato potrebbero rientrare nel beneficio soggetti che nel 2014 realizzano redditi inferiori rispetto a quelli del 2011”. Altra questione contemplata nel dibattito, è il taglio dell’Irap. La stima della riduzione del gettito derivante da una sforbiciata dal 10 per cento dovrebbe ammontare a 2 miliardi e 59 milioni di euro annui. Eppure, secondo i tecnici, tale cifra “corrisponde ad una quota inferiore al 10 per cento del gettito Irap realizzato nel 2013”, equivalente a quasi 25 miliardi. C’è, infine, la proroga dalla Tasi per quei Comuni, la maggioranza, che ancora non hanno stabilito le aliquote di propria pertinenza. La quota mancante dovrebbe mettercela, in via di anticipo, lo Stato. Tuttavia, secondo la la relazione tecnica, nonostante di semplice anticipo – per l’appunto – trattasi, c’è il rischio di “effetti in termini di maggiori spese per interessi a carico del Bilancio dello Stato sulle quote corrisposte”.