La Corte dei Conti fornisce alcuni dati per suffragare la propria tesi di fondo, secondo cui il perimetro dello Stato andrebbe completamente ripensato e la sua incidenza sul tessuto economico italiano drasticamente ridotta. Il procuratore generale della magistratura contabile, Salvatore Nottola, nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato ha sostenuto che le società partecipate dallo Stato sono costate, nel 2013, ben 26 miliardi di euro. Secondo i dati della Corte, sono attualmente circa 7.500 le società partecipate, il cui numero può cambiare a seconda delle modifiche agli assetti societari. Nel dettaglio, 50 sono partecipate direttamente dallo Stato centrale, 5.258 dagli enti locali e altre 2.214 rappresentano organismi di vario genere, quali fondazioni, consorzi e via dicendo. Questo cosmo, a detta della Corte, necessità di un disegno di ristrutturazione organico e complessivo, ove siano introdotte regole certe “forme organizzative omogenee, criteri razionali di partecipazione, imprescindibili ed effettivi controlli da parte degli enti conferenti e dia a questi ultimi la responsabilità dell’effettivo governo degli enti partecipati”.